Dentro uno scorcio
come
fa il vento
tracciando passi
su colori spenti,
e
m'immergo
dentro
inseguendo
traiettorie d'immagini, attori forse
d'illusioni
Mi girano altre mete
fra gl'occhi
dai giardini del mare, estrose idee
a svuotarsi di bigie nubi,
fra i capelli
colgo luci
disattente,
ed è la pelle
che insegue il fragore
di un profumo
che esala altri aspetti
lisciando via via
i sensi
alla deriva
tra le beghe dell'incertezze
e le mostre grigie
d'autunno
Si raccolgono
frutti
in un angolo, che fa mercato
di ogni pena,
i semi
di albe spargono
l'incanto della vecchia faccia
della luna,
dietro stanco sale
il tornare armonioso
dell'estinta primavera