Quei pomeriggi
Passati
Ad ascoltare il battito
D'ali delle farfalle,
A fare da sentinella
Ai gelsomini
Contro gli attacchi
Delle formiche.
Le fossette irrompevano
Sulle mie guance
Come forellini praticati
Da un merlo goloso
Su una rossa ciliegia estiva.
Gli occhioni neri
Spalancati
Per farsi invadere
Dalla vita.
Le ginocchia sbucciate
Sul selciato del cortile
E tu che correvi,
Apprensiva,
Mi stringevi
Tra le tue braccia
E trasformavi
Un vecchio pezzo di tulle
In un abito da principessa
Di quel giardino dell'Eden
Che avevi costruito per me.
Oggi sono una donna.
Le rose mi hanno insegnato
A crescere
Nascondendo il profumo
Dentro di me
E mostrando solo le spine.
Le ginocchia sbucciate
Inciampando
Sul selciato della vita,
E tu che mi guardi,
Da lassù,
Chissà dove,
E con un batuffolo di cotone
Cerchi di tamponarmi
Le ferite dell'anima.
Sento ancora
Le tue dita affusolate,
Leggere come il tulle
Di quel vestito,
Sulle mie guance,
Mentre cerco di scrivere
Le pagine della mia vita
Con quelle vecchie
Matite stagliuzzate
Che trovavo nei cassetti
Della tua stanza.