In Amleto il doppio è un tema narrativo, una modalità di costruzione della frase e dell’intera architettura testuale.
L’opera presenta raddoppiamenti di parole come nei versi:
The flash and outbreak of a fiery mind
The slings and arrows of outrageus fortune
The whips and scorns of time.
Ci sono coppie di personaggi indistinguibili: Cornelio e Voltemando o Rosencrantz e Guildenstern. Il ruolo del vendicatore è duplicato (Laerte e Fortebraccio).
Il teatro nel teatro è un doppio dell’Amleto. Un’idea ripresa da molti: in Mansfield Park, ad esempio. O nel film To be or not to be. E nei “quadri nei quadri” della pittura metafisica.
Carroll crea Tweedledum e Tweedledee nel Paese Al di là dello Specchio (giustappunto!), oltre che i personaggi-portmanteau di Wonderland: il Fish-Footman o i fenicotteri-mazze e i ricci-palline. Svolgendo questo filo rosso arriviamo a Il libro dei numeri (citazione del suo “doppio” biblico) di Joshua Cohen (2019): i due protagonisti si chiamano entrambi Joshua Cohen.