Colsi violacee bacche
posti in cima
a quel ginepro,
cline alla mia mano
che dal vento,
teneva affusolata folta chioma d' una carezza;
ci si sperdeva
nel turbinio di vasti olezzi, manufatti profumati fatti ad arte
Salivano i monti alle brezze dello scarno inverno
tra la salsedine di un mare che s'ondeggia tra acquerelli d'incliti sentimenti,
e d' amore asperso langue
il fior del cuore,
sigillando ancora moti in versi