Nelle notti di luna piena
orrendi spettri sbucano dai fossi
cani sciolti ululano: la preda è salva
il cielo s’ombra di artigli e voli rapaci
ragni tessono menzogne
sorbiscono rumorosamente
lo sciafilo putridume del sottobosco
i botteghini spacciano biglietti omaggio
il pubblico s’attarda e applaude
al risibile spettacolo di falene
affumicate come salmoni
Nelle notti di luna piena
grembi ingravidi si gonfiano d’iniquità
inebriano i penanti con sorsi d’ottusità
serpi sibilano versi mono riflettenti
e stecche solipsistiche
Non si mima né recita il bagliore roco del dolore
Non è questa l’ara sacrificale della parola
Quante farse e mascherate
svampano ventuno grammi di anime (s)morte
Il rischio di non esistere
fugge al tramonto e all’alba
La dignità di tacere
appartiene a chi ha orrore dell’assurdità.