Con i piedi tenuti al caldo sotto al mio piumone blu con disegni di foglie e di fiori color avorio, mi piace fantasticare sulla tua immagine speculare. Immagino le tue dita che sollevano una coperta marrone fino al collo della tua piccola e poi con l'indice tratteggi il suo profilo da folletto sognante; a passi lenti ti avvicini ad una grande candela arancione che ha profumato la stanza di agrumi e con un soffio leggero ne fai sparire la fiamma e resti per un attimo lì, ferma con il naso puntato per annusare l'ultimo fumo inebriante, il più denso; poi ti raggomitoli nel tuo piumone color senape in posizione fetale e abbracci il cuscino in più con la stessa dolcezza della tua piccola col suo orsacchiotto.
Le giornate piene di madre ti hanno regalato, finalmente, il privilegio di un sonno di sasso istantaneo dopo le notti in bianco dei primi tempi. Il tuo respiro profondo non è un russare, ma ha il suono e il ritmo regolare di chi ha faticato, è un'onda che si fa ascoltare con piacere.
Chissà quali sogni nascono da quei respiri. Non posso saperlo, perché non me ne hai mai fatto un accenno, ma sono sicuro che tu sia una fonte di sogni inesauribile. Credo pure che tu ne abbia memoria, io solo raramente. Magari, visto che è una tua passione, li scrivi anche quei viaggi onirici notturni. Avrai scelto un quaderno particolare per questa preziosa trascrizione: di foglie, di sughero o chissà. La mattina alle prime luci dell'alba, con una tazza fumante di tè o una tisana in una mano e la penna nell'altra, ti provi ad immergere di nuovo nel sogno con la premura di chi non sa quant'è profonda l'acqua. Quando riemergi la penna inizia a scorrere veloce, un flusso spontaneo e incontrollabile inonda le pagine secche senza pause, fino all'ultima stilla. Poi stacchi la penna dal foglio intriso dal tuo sogno come se staccassi la spina, finisce l'elettricità, ti spegni esausta per qualche secondo. La tazza non fuma più, bevi l'ultimo sorso, il più dolce, è lì che si è depositato il nettare delle tue amiche api. Da un pò di tempo hai eletto l'ape regina a tuo animale guida e come lei cerchi di organizzare con razionalità la tua vita.
La luce del mattino si fa largo tra le tende, tu la ami e così le scosti ancora un po' e poi apri la porta finestra che dà sul balconcino, appena appena, giusto per ascoltare i passerotti apollaiati sugli alberi sotto casa, solo per saggiare l'aria frizzantina pungerti la pelle. Ora puoi scivolare in cucina, preparare la colazione per la tua piccola che, come ogni mattina, sveglierai con una carezza e un bacio.