I
Oggi vado con Luca all’Ipercoop a prendere il cibo per i prossimi giorni. Il carrello ora vuole due euro, praticamente un furto. Luca mi dice di muovermi, io lo fulmino con lo sguardo. Dentro all’iper c’è un enorme albero di Natale con tutti i pacchi sotto e io mi ricordo che una volta mi piaceva questa roba. Ci sono un sacco di famiglie coi carrelli stracolmi e bimbi saltellanti a fianco. Avremmo potuto avere un figlio di quindici anni a quest’ora, dico. Lui non risponde ma credo che mi abbia sentito. Sta smanettando col cellulare. Ha scaricato un gioco in cui devi far combattere i dinosauri ed è presissimo. Il gioco non mi convince molto ma mi sa che lo scaricherò. Dopo due ore e mezza usciamo carichi di tutto ma senza il pesce. Lui diceva branzino, io sogliola. Abbiamo speso 169 euro più i due del carrello, che se li è mangiati. Non sono riuscita a incazzarmi.
Siamo tornati a casa, Lorelai attacca con la solita parlantina. Siete stati via un sacco, mi fa. Trovato tutto? Non abbiamo preso il pesce, rispondo. Mi guarda sbalordita. E come cazzo facciamo domani? Non so, qualcosa ci inventeremo. Prima di dormire Luca mi dice che sta pensando a un weekend a Barcellona coi suoi amici, forse. Io non rispondo e spengo la luce incazzata.
II
Questa mattina mi sono svegliata alle otto e mezza, non avevo più voglia di stare a letto. Io e Lorelai abbiamo iniziato a preparare la cena per la Vigilia. Ma vengono anche Bosti e la sua tipa?, mi fa. Purtroppo, sospiro. Quella non la sopporto, dice. Luca si sveglia verso mezzogiorno e mi dà un bacio. Mi chiede se ho ancora voglia di andare in Thailandia l’estate prossima. È stranamente gentile, mi sa per la storia di Barcellona. Non rispondo. Ne ho parlato con Lorelai e lei dice che dovrei farmi rispettare di più. A pranzo mangiamo dei toast mentre Luca ci fa vedere una serie di video in cui delle persone cadono e sbattono la testa. Glieli ha mandati Bosti. Be’, che cazzo c’è da ridere?, chiede Lorelai. Ma dai, non vedi che è tutto finto?, sbraita Luca ma noi alziamo le spalle. Mi sa che vado a casa di Gio, dice lui. Ho paura che si senta in minoranza e vorrei prenderlo per il braccio e dirgli di restare ma Lorelai mi fa segno di no con la testa.
Passiamo il pomeriggio a cucinare ignorando di proposito il problema del pesce. Le dico che a mio padre hanno trovato un tumore. Non l’ho ancora detto a nessuno. Lei mi abbraccia e io piango.
La sera Bosti e la sua tipa sono i primi ad arrivare e verso le otto sono arrivati tutti e dieci. La Giogi inizia a parlare di quel locale nuovo che fa uno Spritz incredibile e ci mettiamo d’accordo per andare. I tortelli sono stati tutti spazzolati via ma prima o poi tutti si accorgeranno del pesce e sento una fitta d’ansia allo stomaco. Luca e Bosti parlano sottovoce e la parola Barcellona ogni tanto salta fuori. Io e Lorelai portiamo le lasagne verdi e i tagliolini, e la delusione al tavolo è palpabile. Le ragazze si guardano le unghie e i ragazzi la tv. Quando poi servo i contorni sono tutti decisamente in imbarazzo e la Giogi mi chiede se va tutto bene. Alle undici se ne vanno. Luca mi abbraccia ma io non ne ho voglia, forse ancora per la storia del pesce. Vorrei dirgli di mio padre ma lui attacca a parlare e mi dice che a volte si ritrova a guardare annunci immobiliari di case in Australia. Tu non sei normale, gli dico. In realtà a volte lo faccio pure io.
III
Ci svegliamo alle 9 e facciamo l’amore. Scusa per la storia di Barcellona, mi fa. A colazione mi chiede di andare a fare un giro in centro. È una bella idea, gli dico. Ok, chiamo Bosti e la sua tipa, mi fa. Io e Lorelai ci scambiamo un’occhiata. È fuori di sé dalla rabbia, si vede dagli occhi.
Il pomeriggio lo passiamo a trascinarci da un negozio all’altro. Non fa un po’ schifo che 'sta gente debba lavorare anche il giorno di Natale?, chiedo. Oh, non facciamo i comunisti del cazzo per favore, risponde Bosti. Andiamo a prendere un Negroni al locale che diceva la Giogi. Luca e Bosti avvicinano le sedie fra loro e iniziano a guardarsi video di vecchi che cadono e ad ammazzarsi dalle risate. Anche i vecchi stanno sui social adesso, dice la tipa, che schifo di mondo. Parliamo delle nostre relazioni mentre dei bambini ci urlano nelle orecchie Silent Night. A volte penso che non ci sia più niente di bello ad aspettarmi, dico all’improvviso. Eh?, scusa ma con ‘sti scemi che cantano non si sente un cazzo, mi fa. Inizia a nevicare e torniamo a casa. In auto Luca mette su una chiavetta con canzoni degli anni 2000. Senti, ma tu ti incazzi proprio tanto se ci vado a Barcellona? Non rispondo.
Apro la porta e a Lorelai basta un’occhiata per capire che non è stata proprio una grande giornata. Dopo cena ci mettiamo tutti davanti alla televisione a guardare Ragazzi di Vita. Lorelai ha una passione per Pasolini. Luca se ne va a letto. Chiude la porta alle spalle e io mi metto a piangere.
Lo sai vero tesoro che così avanti non ci puoi andare?, mi fa Lorelai.
Lo so mamma.