C’è un fattore esponenziale
di incombenze, che è una bocca
mangia-tempo: si nasconde
tra i cuscini del divano, nella tasca
di una giacca, poi s’incava
tra le rughe della fronte,
nella piega delle labbra…
L’affluente di quest’ansia
siamo noi. Ma che fatica.
A chi lo dici ! In questi pochi versi, scritti nel tuo stile asciutto ed essenziale, quella bocca mangia- tempo sembra davvero enorme.Segnala il commento
A prescindere voto il tema per me scottanteSegnala il commento
Piaciuta, l'ansia la conosco bene e che faticaSegnala il commento
Ottima. Mi ha riportato alla mente una delle più belle frasi pronunciate da un Uomo: «Se potessi scegliere qualcosa da lasciare alle nuove generazioni sarebbe questo: la capacità di destinare più tempo alla vita vera» (Josè Pepe Mujica).Segnala il commento
Che bello il passaggio dalle cose alle persone, dalla tasca alla ruga. Sai, mi hanno sempre tanto colpito gli angoli piegati all'ingiù delle bocche di molte donne, a una certa età: ho sempre pensato a un accumulo, qualcosa più forte della forza gravitazionale, che le fa diventare così. Ti ringrazio per avere espresso tanto bene un mio stesso sentire (che è poi il motivo per cui si legge poesia).Segnala il commento
