“Io appartengo all’unica razza che conosco”.
(Frase formulata nel 1933 da Albert Einstein, in risposta a un questionario predisposto dall’ufficio immigrazione).
Guarda quegli illusi, salgono su gommoni e bagnarole rugginose, attraversano il mare, lo infestano di corpi e speranze, approdano sulle nostre coste per consumare una vendetta tardiva: riprendersi ciò che è stato loro sottratto e privarci delle nostre conquiste.
Predati? E che significa? La storia umana è una sequela di predazioni: gloria e bottino ai vincitori, onta e sopraffazione ai vinti.
Sono remissivi a casa loro, non hanno il coraggio di lottare per la libertà, ma pretendono di comandare a casa nostra, di cambiare le nostre leggi, imporci veti e decreti contrari ai valori e ai principi democratici.
Sono nemici dell’Occidente: sede e presidio della ragione, delle Rivoluzioni, delle Costituzioni, delle Dichiarazioni Universali.
Anelano ai miti del passato, alla triade libertà-uguaglianza-fratellanza, speculare ai poteri terreni e ultraterreni che avrebbero dovuto difenderli e hanno fallito: stato-chiesa-famiglia.
Non hanno capito che la Democrazia è un’utopia, che in Occidente comanda chi è più bravo a mentire e a corrompere, che l’unico dio che non abbiamo tradito e deposto è il denaro, e l’unica uguaglianza possibile è rendere tutti schiavi dello stesso padrone.
L'umanità è questione di longitudine e distanze, di proclamazioni solenni e di plateali smentite.
La razza è un pretesto per inebetire le masse e sottrarre la sovranità al popolo. È il nemico cui attribuire colpe e responsabilità, il punching bag su cui sfogare la frustrazione dei governati e i fallimenti dei governanti.
Ma è davvero possibile non capire che non ci sarà giustizia sino a che l’umanità sarà scissa in razze?
I pregiudizi sono l'antidoto alla libertà e sino a quando non capiremo che l'umanità è Una, i dittatori in Oriente continueranno a riempire le fosse comuni di dissidenti, e i governi in Occidente faranno lo stesso con la dignità e i diritti umani.
La Democrazia è una conquista che va difesa tanto da chi anela ad annientare millenni di evoluzione e progresso, quanto dai mestieranti incapaci di discernere l’emigrazione dall’"invasione condotta all’insegna della clandestinità”.*(1)
Non saranno la democrazia di facciata e i principi astratti a rendere giustizia terrena: sarà l’applicazione del credo nell’umana dignità.
“Non c’è chiusura più formidabile dell’infinito che si apre”
( Frase tratta da “L’uomo che ride”, di Victor Hugo, pag 70, Oscar Mondadori).
Guarda quei martiri del fanatismo religioso, predoni del deserto che al suono del piffero di un visionario dissacrano la verità.
Sono i discendenti esodati dalla terra degli uomini-dei, di coloro che hanno posto Jahvè a capo degli eserciti, di chi ha flagellato e crocifisso il Figlio dell’Uomo. La follia li ha condotti nel deserto e, lì, si sono persi sino a trasformare il Creatore nell’ennesimo Crono, e la fede in schiavitù.
Insaccano i figli di odio e tritolo, li mandano nel mondo come untori a spargere i semi della menzogna e creare un regno terreno in cui non c'è spazio per la misericordia e la luce.
Si spartiscono vergini mentre dilaniano la libertà di pensare, credere, amare e sognare.
Non si cibano più della carne e del sangue di un dio.
Ma la mattanza continua e la preda più ambita è ancora l'essere umano.
Com’è possibile credere che la mente e gli occhi di un uomo possano comprendere l’infinito?
Com’è possibile osservare il cielo e pretendere che una religione possa contenere tutta la verità?
Com’è possibile scegliere la fede in un'entità sovrumana che soppianta la ragione e rende inumani?
“Dimenticare lo sterminio, fa parte dello sterminio”.
(La frase è di Jean-Luc Godard).
Guarda quei fantocci artigliati dall’odio, sfilano con le svastiche e il palmo teso a schiacciare tutto ciò che sta sotto e fermare tutto ciò che sta sopra.
Negano la storia per emendarsi dalle colpe. Ma la verità non brucia, e dai forni crematori escono le ceneri di milioni di innocenti e il grido d’orrore contro i folli mietitori.
Chissà se mai gli uomini si sazieranno del dolore altrui e se un giorno capiranno che “olocausto” non è una parola: è la prova che - dopo Dio - anche l'essere umano è morto.
Chissà se un giorno negli occhi dei loro figli scopriranno l'orrore d'esser nati dalle “riserve di ferocia e di pazzia” in cui non attecchisce il pensiero.* (2)
“...inchinatevi ogni volta
che vi guarda l’anima
perché Lei la sa vedere
perché Lei sa farla cantare...”
(Tratta da “In piedi Signori, davanti a una donna”, poesia attribuita a Shakespeare).
Guarda le donne, oggi come ieri sono esposte al linciaggio di padri, mariti e figli.
Dove i fiumi sono sacri e si adorano le scimmie, le bambine le soffocano o le seppelliscono vive, le gettano nei cassonetti o all'angolo delle strade, le cedono per una manciata di riso, le smerciano al mercato per orchi affamati di carne fresca, le vendono come pezzi di ricambi umani.* (3)
Le giovani indocili le placano con l’acido e le vedove alimentano i roghi.
Nelle terre battute dai venti del deserto le barattano con i cammelli e le capre, le infibulano e le mutilano, affinché la vita per loro sia solo dolore. Condannate all'ergastolo alla nascita, passano di proprietà dal padre al marito mentre sono ancora bambine, prima che si consumi l'infanzia e la bellezza della creatura fatta a immagine e somiglianza di un altro cielo.
Lo senti? È sempre più forte il coro delle loro voci. Hanno strappato i veli e non temono più di mostrare il sorriso. Sciolgono i capelli al sole e rompono silenzi inviolati da millenni di menzogne. Accerchiate dai guardiani scompaiono a decine ogni giorno, e nessuno le reclama. Sono flagellate e lapidate sotto lo sguardo indifferente di quell’Occidente che per le loro sorelle ha coniato il termine “femminicidio”.
Lo senti? Nella parola "femmina" non avverti anche tu l'eco del delitto d’onore?
Perché l'uomo non amato uccide per "amore". L'uomo provocato violenta per punire le donne della loro sfrontatezza. L'uomo offeso le percuote per farle tacere. L'uomo abbandonato o ignorato le stalkera per terrorizzarle.
E se la preda gli sfugge dalle mani, poco male, può sempre calunniare e diffamare.
Tutto pur di privarle della loro libertà e della dignità.
Sì, essere donna è affascinante, ma è faticoso e doloroso perché sono pochi gli uomini col coraggio di ammettere che:
"Il mondo sarebbe un posto di merda senza le donne. La donna è poesia. La donna è amore. La donna è vita. Ringraziale, coglione!” (Charles Bukowski).
“Se non credessi in voi giovani dovrei disperare dell’avvenire della Patria”. (Sandro Pertini)
Guarda quei giovani: ingenui e illusi. Credono che basti sfilare nelle piazze, invadere i palazzi delle connivenze e dei patti illeciti, scardinare le porte per far fuggire i traditori dello Stato. Credono che un “no” su una scheda sia sufficiente ad abrogare privilegi e corruzione.
Non hanno stelle e bandiere, non sono branchi, non emettono bolle come le sardine, non si nutrono del pastone di valori e principi sparsi nelle campagne elettorali. Non implorano, non si spargono il capo di cenere per colpe che non hanno commesso, né si piegano ai ricatti. Rivendicano le conquiste dei padri e le promesse della Costituzione. Sono delusi dalla generazione che ha fatto implodere la Democrazia, indignati per la sprovvedutezza con cui l’hanno consegnata a indegni faccendieri. Hanno capito che sono loro le uniche catapulte in grado di condurre l’umanità altrove. Hanno capito qualcosa che alle generazioni del dopo guerra è sfuggito:
Non è da noi che hanno appreso che “I pensieri muoiono nel momento in cui prendono forma le parole” (Arthur Schopenhauer).
Se i pensieri muoiono al suono rovente delle parole, le parole muoiono quando inflitte da chi ne ignora il potere. E se poi dietro le parole non c’è pensiero, niente restituirà loro la dignità.
* (1) La frase è tratta da "La rabbia e l'orgoglio" di Oriana Fallaci, pag. 129, Rizzoli.
* (2) La frase integrale rivolta da Primo Levi ai nazisti e ai fascisti è: ”Hanno dimostrato per tutti i secoli a venire quali insospettate riserve di ferocia e di pazzia giacciano latenti nell'uomo dopo millenni di vita civile, e questa è opera demoniaca. Tratta da “Deportati. Anniversario, Torino, anno XXXI, n. 4, aprile 1955; ora in L'asimmetria e la vita.
* (3) Si calcola che solo in Cina, nonostante siano stati sottoscritti la Convenzione Contro la Tortura e la Convenzione Internazionale sui Diritti del Fanciullo, oltre due milioni di bambine siano uccise ogni anno.