Giacomo non viola la legge; Giacomo rispetta gli anziani e gli animali; Giacomo ha una condotta irreprensibile e nella vita lavora duro e va avanti. Giacomo ha una laurea e lavora in un call center, ma non ha grosse pretese: solo gli piacerebbe avere più spazio e tempo per i propri pensieri. Non dorme da giorni, Giacomo, ma per nessun motivo in particolare: stare sveglio a fissare il soffitto sembra semplicemente più facile che addormentarsi. Ora se ne sta seduto alla sua postazione, con l'auricolare ben innestato nell'orecchio, e mentre fornisce ad un pensionato chiarimenti sulle modalità di pagamento e le agevolazioni rateali per l'acquisto di un montascale austriaco, Giacomo pensa al suo ritorno a casa, al viaggio di quarantacinque minuti in Panda per tornare in periferia, alla macchina che fa viaggiare sempre di terza: controllo perfetto del mezzo, sicurezza e affidabilità. E pensa all'amore, che si costruisce col tempo, con la fiducia, con la pazienza e il compromesso; mai tirare la corda, niente eccessi, mostrare affidabilità e solidità: questo è il trucco per un amore vero, perché l'amore non è una corsa in macchina in discesa, è una salita ripida e lunga che va affrontata con cautela e controllo di sé... l'amore va preso di terza per arrivare sani e salvi alla meta.
- Quello che le proponiamo è un modello più avanzato: può essere installato su qualsiasi tipo di scala senza interventi invasivi, e può scegliere lo stile della seduta...
Nell'ambiente si diffonde, assieme all'aria condizionata, la musica della radio locale, appena un sottofondo, dagli altoparlanti incassati nelle pareti di cartongesso e poliuretano espanso. La musica e la voce del giovane Marcello arrivano debolmente dalla cassa accanto a lui. Giacomo non vuole ascoltare, per principio, non vuole essere emotivamente deconcentrato dalla musica. Ma infine, si piega lentamente verso la fessura, le sue percezioni del tutto assorbite da questo debole suono. La musica é come un immenso aspiratore che lo risucchia. Così, mentre gli operatori truffano consapevolmente le attese degli utenti e negli uffici più in alto gli imprenditori, gravi nei loro grigi completi, decidono come va regolato il mondo, Giacomo scivola attraverso le fessure. Crede di liquefarsi, scendendo fin giù. Il suono si fa sempre più forte e l'ambiente più caldo man mano che i cavi in rame in cui scorre si avvicinano alla fonte del suono. Infine sgorga, letteralmente, come flusso d'energia tra le onde sonore che escono dalle casse, solo per rientrare in un altro antro, un orecchio, e per quello tramite canali sconosciuti, passa attraverso una gola, calda, umida, vibrante, e ancora fuori in un fiato, e ancora attraverso l'orecchio, ancora dentro di lui, trascinato e sospinto, eccitato e liquido attraverso il meraviglioso corpo di Marcello che emana, che è musica.
Lo risveglia la voce gracchiante del pensionato, l'auricolare scivolato da un lato, la bava che cola su di esso dall'angolo della bocca; un'occhiata al counter sul monitor del pc: si è addormentato solo 5 minuti. E il pensionato? Gli sta raccontando qualcosa sulla sua vita, sul rischio, sui rimpianti.
Corre fuori, Giacomo, verso la Panda; la mette in moto, ma quella recalcitra: tira l'aria e la porta ai limiti dell'ingolfamento, dà gas e parte: la seconda arriva da sola, e la tiene quel tanto che basta a raggiungere la forza che ci vuole per assumersi le proprie responsabilità di guidatore ed uscire in strada; e là, con una consapevolezza nuova, quella del rischio non calcolato ma indispensabile, innesta la quarta; è soddisfatto, Giacomo, a lui basta già così, ha un po' di spazio e di tempo in più per i suoi pensieri, a quella velocità. Ma come se certe cose scegliessero il loro momento per accadere, e quel momento fosse proprio ora, il cellulare squilla e Marcello gli grida forte: "Mollala o tirala, come vuoi, ma vieni a sentire che pezzo!" E Giacomo pensa che di quinta sulla strada dell'amore potrà uscire fuori strada, ma almeno ce l'avrà messa tutta per viverselo appieno; o forse potrà prendere una buca del cazzo e forare, ma chi se ne frega quando ti porti dietro nel cofano un crick anatomico in piumadoca. E la quinta, non si sa bene come, entra da sola.