Arriverà
come cacheroso bufare
a smanacciare la mia solitudine
lo schiaffo
che
imbresca la neve
di polvere assente
ed io
come cuio ingombrante
sarò vocale
in un gupo nugoléto.
Non senti
l'olezzo di morte
che avvolge
come bastriga
il mio bolso avverbiare?
Non vedi
nei miei occhi
la dirondella
utopica
di un libetrico inguangaro
che smania
la briffalda
per poi scoprirsi salapuzio?
Non è forse
flappo
il desio raffermo
di un uliginoso addio
mai consumato?
Arriverà
uno zezzio di luce
a smerigliare il vento
e sarò ciuschero
in un campo di meluggine.