"Dottore, ho bisogno del suo aiuto."
Un giovane uomo, poco più che trentenne, entrò nello studio del dottor Bianchi. Chiuse energicamente la porta alle sue spalle e si sedette frettolosamente sulla poltrona di pelle in genere destinata al paziente di turno. Sospirò.
"Mi dica, Lei è..."
Il dottore, seduto dietro la sua enorme scrivania di legno finemente lucidata, controllò i suoi appunti cercando di capire quale degli appuntamenti fosse il giovane uomo.
"Sono Franco, lavoro al bar all'angolo. Lei ordina sempre un cappuccino in tazza fredda al mattino e un cornetto integrale."
Il dottore rimase sorpreso dalla memoria del ragazzo.
"Lei ha una buona memoria, anche se sono un cliente abituale non è facile ricordarlo visto l'elevato numero di persone al mattino da servire."
"È vero" rispose Franco "Ma non è difficile, lei posta spesso le foto dei suoi pasti su Facebook."
Il dottor Bianchi trasalì. Rimasero in silenzio per qualche secondo, durante i quali il dottore sembrò imbarazzato mentre il giovane paziente sembrò ignorare la cosa.
"Mi dica allora...qual è il motivo della sua visita?"
"Dottore mi scusi se sono entrato senza appuntamento ma la sua segreteria mi ha assicurato che avesse un buco libero e io ho urgente bisogno di aiuto, forse solo Lei può aiutarmi."
Il dottore fece cenno all'uomo di proseguire, dandogli la sua completa attenzione. Prese una penna e un blocchetto per gli appunti, una abitudine che si portava dietro da ormai più di venti anni. Si sistemò poi gli occhiali.
"Credo di avere un grosso problema di dipendenza. Non so stare lontano dal mio smartphone, non posso fare a meno di scrollare la mia bacheca di Facebook ogni dieci minuti, di guardare le foto degli amici su Instagram o di commentare acidamente qualcuno di famoso su Twitter. Spesso finisco i giga di connessione prima del dovuto e se non riesco a trovare un wifi libero in zona impazzisco!"
Lo psicologo prendeva appunti, annuendo in modo comprensivo.
"Qualche giorno fa ho anche ricevuto un richiamo sul posto di lavoro" continuò il giovane paziente "perchè ho sbagliato un caffè ad un cliente abituale: macchiato in tazza fredda invece che macchiato in tazza caldo e con una spolverata di cacao. Ero troppo impegnato a fare una storia su Instagram: se non ne faccio almeno un paio al giorno non mi sento bene, ci sto male! Il mio principale ha anche minacciato di voler cambiare la password del wifi!"
Il dottor Bianchi posò sulla scrivania la penna col blocchetto.
"Mi stia a sentire. Lei soffre chiaramente di una forma piuttosto acuta di dipendenza da Internet, più nello specifico da social: è importante che sia venuto da me a raccontarmelo, non è facile fare il primo passo verso la disintossicazione. Mi creda, io posso aiutarla."
Franco guardò il dottore quasi sorpreso.
"Certo che può, lei deve! Ha un wifi disponibile qui? Mi può dire la password?"
Il dottor Bianchi restò allibito dalla risposta di Franco che nel frattempo si alzò, per dirigersi alla scrivania del dottore. Cercò il modem e lo sollevò alla ricerca della password del wifi.
Il dottore pigiò il tasto dell'interfono: "Signorina, annulli tutti i prossimi appuntamenti della giornata."


Umoristico
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Pubblicato il 09/10/2018Un paziente affetto da una grave forma di dipendenza entra nello studio di uno psicologo in cerca di aiuto.
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Scritto bene ma suona come una barzelletta Segnala il commento