Eppure, anche tu
d'inverno
pensavi alla fine
dei giorni
come a un volo, spiccato
dall'alto
verso l'azzurro
cupo, del mare
E dimmi, allora
come fu?
Quei marosi
tra noi
e quei lumi
accesi, in fondo alla notte
quando parlavi
all'uomo alto
che usciva dai muri
Dimmi, madre
come fu, allora
quell'ultimo volo
e il tonfo, lo schianto
che solo
rimase, a dirmi la tua fine?
Ma ora so
che sei tornata...
bianca polvere
a scorrermi
tra le dita, sottile
a scorrere nell'azzurro
chiaro, del tuo mare.
........
Mia mamma se n'è andata un giorno di fine giugno del 1999, pochi mesi dopo la nascita di Martino, mio figlio, e suo unico nipote. Se n'è andata in pochi secondi, senza soffrire, come avrebbe sempre voluto. Lei non amava le mezze misure, e non sapeva modulare la sua vita, né quella degli altri. Appariva e scompariva, senza preavviso, seguendo il proprio istinto, solitario a passionale.
Fondamentalmente amava il mare, il movimento e la libertà della propria solitudine.
La prossimità e la vicinanza l'hanno sempre sfiorata, senza mai riuscire a scalfirla, come la sabbia, che si attaccava ai suoi piedi, appena uscita dal mare, per poi staccarsi, dopo pochi passi.