E poi giunge l’iniquità del tempo
e l’identico verdetto su vittime e boia
Se il verbo è azione
dove conduce “perseverare”?
I sussulti sui dossi dei rimorsi
sono plagio della coscienza
e farisaica contrizione
s’incuneano nelle anime dei serventi
come le notti e gli smarrimenti.
Tu scendi in piazza
e si sente già l’odore del tuo sacrificio
Ma i clamori dell’Occidente
assentano il pensiero
Sono ligi al piacere compiacente
gli spergiuri di patti
di abbagli e ragguagli
dietro la conta delle vittime sacrificali
alle spartizioni e alle imposture umane.
Sognavamo la libertà
ma declina la dignità umana
nella continuità degli eventi
e nella contiguità degli spazi
innevati dall’indifferenza
Hanno banchettato i crociati
con la pietà e la carne dell’Agnello
Ora è il turno dei tagliatori di gole
e dei vendicatori tardivi.
Misticanza di erbe e sapori
sono il bolo di miriadi di oltraggi alla vita.
Errare humanum est
e voi nascondete i visi delle madonne
e le crocifiggete sui fianchi di un altro Golgota.