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Fantastico

Gente di Lira

Pubblicato il 06/05/2023

Voglio ringraziare Belleville, Typee e tutta la comunità. Tutte le cose iniziano e finiscono. Ma qui con voi ho sbloccato la mia fantasia. Non posso che esservene grato. Violeta, prima lettura, Lorenzo, Davide, Ezio, Silvia, Tammaro, Hollyy, Roberta, Fiorenzo... grazie infinite

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Prologo


"Io voglio esplodere come una cazzo di supernova, una cazzo di supernova".

Sarmon, il trampofago, ha già l'espressione gongolante di uno che si sta per iniettare il cosmo in endovena. "Mi faccio un buco nero e ci schiaffo 'sti funghi, che non trovi su nessuno dei pianeti attorno a Wasp-3, cara la mia troietta. E poi quando mi viene duro ti scopo quell'orecchio linguacciuto che ti ritrovi."

Anche così, per scaldarsi nel freddo siderale, solo con la droga Sarmon riesce a raggiungere il piacere.

Il problema dei trampofagi interstellari è un'insaziabile vena sessuale contrapposta a dotazioni impercettibili. Sarmon ne è cosciente, per questo le Fogliacee Orecchiute sono la sua preda preferita.

"E spegni l'aspiragravitatore, che mi svia i bargigli”, fa indicando l’immensa pompa di espulsione scarti. “La musica, la senti la musica? Che lo dico a fare a una pianta che succhia cazzi dalle orecchie."

Una bolla termica ghiacciata all’interno dei 2000 gradi del gas di Wasp-3b è il contesto ideale per rave intergalattici.

Le onde delle tempeste gassose che le fluttuano attorno sono governate da dj neanidici che producono distorsioni sonore ipnotiche. Le distorsioni avvolgono poi le capsule zoomatiche, dove vegetano ed esercitano i loro servizi le prostitute, deformando la percezione tempospaziale degli inquilini.

"Dai, sì, così mi piace. Quando schiocchi la lingua a 1000 volt ti sento anche nell'ectoderma... Eh, cosa? COSA? Cazzo vuol dire che hai finito! 500 Uroe e mi lasci sul più bello? No, puttana la miseria! Me lo dovevi dire che la scossa valeva 400. No che non ho altri soldi. Ne ho spesi 200 solo per i funghi! Ma quella porca di tua madre... no, NO, scusa, scusami! Non volevo offendere..."

Mai fare incazzare le orecchiute. Il trampofago viene polverizzato in pochi secondi dalle foglie a lame fotoniche della pianta. Ogni particella a sua volta è ora un trampofago in forma larvale.

"Ma no, dai! Cazzo, non dall'inizio di nuovo. 150 anni di rimpolpamento prima di poter scopare di nuovo", è il grido unanime della polvere prima che l'aspiragravitatore la proietti fuori dalla bolla glaciale, verso l'interno della tempesta di gas incandescente.


Il Limacide


"Una pensa di trasferirsi in un paradiso di eterna villeggiatura, ed ecco che i soliti ficcanaso ti si appiccicano allo schermo refrattario", disse seccata Mafrol, la medusa, a causa di una nuvola di trampofagi che aveva coperto l'aura protettiva del pianeta sommerso al centro del gigante gassoso Wasp-3b.

Si era appena convinta a estroflettere tutti i suoi cuori, per massaggiarli alle onde ipnotiche del rave, quando la polvere di trampofagi ne aveva deviato la traiettoria, causando una fastidiosa dilatazione diagonale. I cuori sembravano tirati da due ganci verso il centro del pianeta e la superficie dello schermo, assumendo forma di una stretta ovale.

"Bah, non fare tanto la snob. E spicciati a strusciarti, ho le gonopore in fiamme", la redarguì un grosso limacide. Le piccole aperture da cui uscivano le cannule-filamento, i suoi organi sessuali, rilucevano di un blu intenso.

Poi accese lo spinnerofono. “Ah, cazzo, ah, che melodia. Li senti anche tu, li senti i neutrini? Roba di prima scelta, alla salute del Consiglio e vaffanculo all'embargo. Ah, mi sale il magnetismo, sbavo che quasi orgasmo senza che nemmeno mi tocchi.”

“Ma smettila, e pensa a raccattare i filamenti prima che torni tuo marito, o tua moglie, insomma quella cosa là. E pensa a trovare il modo di pagare i Mosquitos. Te lo ricordi che la rata è dopodomani, no? O sei il solito coglione? Un giorno capirò perché le becco tutte io le storie di merda."

"Certo che mi ricordo. Dopodomani."

"Si, vabbeh, stai nel tuo vuoto ché lì non c'è dolore. E fammi sta pompata di neutrini, ché almeno se devo morire mi sono fatta un trip quantico da sballare."

Il limacide alzò la musica dello spinnerofono con la conseguenza che parte del terrazzo in cui si trovavano implose, scomparendo dall'emisfero attuale per riapparire sul lato australe, con spin opposto, ovviamente. Ma Jabla, il limacide, ci era abituato e si muoveva a suo agio sulle voragini che si aprivano a ogni crescendo dello spinnerofono.

“Mafrol, un giorno aprirò un immenso varco intraplanetario tra i tuoi tentacoli urticanti”, disse in piena estasi.

Gli spinnerofoni erano il grande affare di Jabla. Le variazioni di spin neutrinico che generavano, deviavano il comportamento naturale del sistema nervoso e linfatico. Sotto il loro influsso si producevano deliri mentali e visioni. A seconda dell'utilizzo potevano diventare una macchina della verità, una potente droga afrodisiaca o un'arma psicotronica.

Jabla ne aveva rubato i progetti al principio dell'embargo degli strumenti dichiarato dal Consiglio supremo di Lira. Aveva poi investito tutti i suoi risparmi e chiesto un prestito ai Mosquitos per creare un'enorme bolla abitabile sulla parte rocciosa nascosta tra le tempeste gassose di Wasp-3b.

Il pianeta infatti risultava fuori dalla giurisdizione dell'organo di governo del sistema Lira che non aveva modo di intervenire senza causare un pasticcio interspaziale, col rischio di precipitare la galassia nella diciottesima decadenza e decretare la fine del predominio Limacide sulle razze spaziali.

Gli affari andavano bene. La gente era sempre in cerca di sesso e droga e musica.

Ma non il debito, quello no. I Mosquitos erano usurai senza scrupoli.


Due giorni dopo, Jabla raggiunse Keplero-88d, il quartier generale dei Mosquitos.

L'immenso pianeta gassoso costituiva l'ambiente ideale per la sopravvivenza delle piccole Callifore. Pur essendo milioni di miliardi, le mosche tutte insieme lavoravano come unica entità, il Corpo Unico dei Mosquitos appunto.

Nutrimento principale delle callifore era la massa di idrocarburi che avvolgeva il pianeta. Ma erano insipidi e dopo un po’ provocavano nausea, causando inappetenza e diminuzione della libido.

Solo unendo gli idrocarburi alle bave dei limacidi il palato dei Mosquitos era stuzzicato. Sotto l’influsso della bava, il Corpo Unico si autoriproduceva a dismisura, sempre più vorace. In tempi remoti, interi pianeti di limacidi erano stati ridotti in schiavitù. I Mosquitos, preso il controllo di un pianeta, erano in grado di moltiplicarsi a velocità inimmaginabile e consumare l'atmosfera in poche settimane. Il Consiglio, inorridito, aveva messo fuorilegge il commercio di bava e contemporaneamente aveva realizzato l'arma letale anti-mosquitos: un gas fumigante in grado di distruggere in pochi minuti intere colonie planetarie di Mosquitos.

Ora il "Corpo" si muoveva in sostanziale clandestinità, dedito a spaccio e usura, facendosi pagare in partite di bava illegali.


"ⴼⴳⵜⵜⵀⴳⴳⴼⵢⵓⵓⵓ ⴽⵊⵀⵔⵔⴻⴻⵣ!!!"

"Ma dove cazzo è finito il traduttore"

Jabla imprecava e intanto rovistava in mezzo alla bava che gli spurgava dal corpo di continuo. La navicella ne era colma per metà, causando il formarsi di maree su cui fluttuavano gli oggetti, per non parlare della spuma che li rendeva invisibili.

Keplero-88d occupava l'intero quadro di visualizzazione e non era statico. L’intero pianeta pareva parlare e muoversi, espandendosi e contraendosi minacciosamente. 

"ⴷⴳⴳⴳⵣⵓⵜ ⴱⵡⴽⴽⴽⵙⵓⵓⵓ, ⴷⴽⴷⵏⵏⴽⴽⵎⵎⵇ! ⴷⵀⵣⴽⵏⴱ!!"

"Eccheccazzo, lasciami il tempo di tirare fuori l'antennolare. O porco demonio, quello tira fuori i cannoni... eccolo, perdio!"

Jabla infilò il traduttore appena trovato. Per farlo il limacide doveva estroflettere la propria antenna e introdurla nella stretta vagina della Macula Translantix che, in preda all'eccitazione, era in grado di tradurre quasi tutte le lingue interspaziali, tranne il prostatocico, perché, a sentire le macule, 'a tutto c'è un limite'. Un effetto collaterale trascurabile del tipo di congegno era che la traduzione risultava spesso inframezzata dagli ansimi della Translantix che, nei maggiori momenti di godimento, si lasciava andare al turpiloquio. 

"... e se non comunicherete le ragioni della visita (... ahhh...) sarete abbattuti dai cannoni (cazzo, vai così, più a fondo, sono la tua porca) quantici. Non rispondiamo poi del processo di ricostruzione (siii, limaccione, sfregati l'antennone) delle vostre stringhe primarie. Conto alla rovescia 5,4..."

"No, cazzo, sono Jabla, vengo per il debito..."

"(Ahhh, vengo anch'io) Prego inserire codice di riconoscimento e quota bava"

Jabla sollevò metà del corpo e riempì faticosamente la capsula di riconoscimento con 2 gal del liquido su cui nuotava. Poi premette il comando e la capsula venne sparata dritta in bocca al pianeta, nel quale nel frattempo i Mosquitos avevano assunto la forma di un enorme ragno con le mandibole aperte, pronte a fagocitare l'intruso.

"Processo di riconoscimento. 2,8 gal: bava quarta qualità, Livello acido: tre quinti. Applicazione: fritture di Euspinolie e lubrificazione coclea delle fogliacee. Produttore: Jabla. Debito residuo: 1/7 Graham. 0,2 gal secrezione Traslantix doubleface. Esito: ammesso."

"Che cazzo vuol dire Traslantix doubleface??"

"Che se mi rigiri traduco pure col lato b, gioia", rispose la traslantix ancora tutta brodosa.

Jabla finse di non udirla, mentre la nave veniva attirata tra i cheliceri dell'aracnide. Lo scafo poggiò in realtà su una moltitudine di Callifore. Lo scenario assunse localmente la forma di un approdo navale con tanto di banchina e ormeggio.

Appena attraccata la nave, l'abitacolo interno su cui sedeva Jabla venne espulso e scomparve all'interno degli ocelli del ragno.

Non era la prima volta che Jabla veniva in contatto con l'interno del Corpo Unico, ma provava sempre un certo senso di inquietudine e ribrezzo.

"Non sentirti giù, stallone. È normale che poi si ritragga. Hai mica da accendere?", disse la macula la cui maggior parte del corpo di calamaro penzolava svuotata."

"Jabla, ma che sorpresa!”, esclamò una voce diffusa, “Stavamo giusto pensando a te, a quanto aspettare prima di venirti a prendere su Wasp3-b. E invece, guarda un po', eccoti qui. E magari adesso mi dici che riesci a pagare quel piccolo debito, che ammonta... uhm vediamo... ammonta a..." "Sì... ecco per il debito..."

"No no, aspetta, sai che faccio confusione. Zedra, scusa, puoi venire un attimo?"

I mosquitos si ricombinarono in disposizione "bar", una delle preferite quando dovevano trattare. Apparvero dal nulla un bancone, una dispensa piena di bottiglie misteriose e alcuni tavolini. Non fosse stato per il costante ronzio, lo scenario sarebbe stato impeccabile. Da una porta sul retro fecero la loro comparsa due figure di grossi gorilla che trascinavano un malconcio Blattoide. Dietro il bancone si formò un elegante ortottero in livrea: il Barman.

Dall'abitacolo Jabla seguiva l'evolversi dello scenario impassibile. Solo le antenne che continuavano a estendersi a restringersi ne palesavano la tensione, con sommo piacere della Translantix: "Siii... rasami le papille maschione".

"Grazie Zedra di essere corso subito". La voce ora proveniva dal Barman.

"Ecco dimmi, riesci a ricordarmi la cifra?", poi rivolgendosi a Jabla, il Barman disse: "Zedra è il nostro contabile. È una forza coi numeri. Vero che lo sei Zedra? Bravissimo. I blattoidi sono unici coi numeri e lui è il migliore. Non sbaglia di un centesimo, vero Zedra che non sbagli? Pensa che per riconoscenza dei suoi servigi abbiamo accolto sua moglie e i 200 figli e li trattiamo come dei re. È un po' che non li vedi Zedra vero? Li vuoi vedere? Non sei il solito blattoide che sforna figli e li abbandona vero? Ma poi, che pessimo ospite sono. Jabla, dai, scendi dall'abitacolo e siediti qui al banco. Parliamo un po'. E tu, Zedra, intanto cerca di calcolare quanto ci deve il nostro amico".

Jabla scoperchiò l'abitacolo. Ne fuoriuscì un discreto quantitativo di bava. Subito l’ingordigia dei Mosquitos formò una voragine che la risucchiò. Poi si richiuse come se non fosse mai esistita.

Jabla scese e andò a sedersi su un alto sgabello.

"Grazie... non so mai come rivolgermi... grazie...", disse rivolto al Barman.

"Chiamami pure Quito. Noi Mosquitos comprendiamo la difficoltà dei limacidi ad afferrare la nostra identità multipla. Ecco perché ci presentiamo così. È un tratto della nostra magnanimità. Non è vero, Zedra, che siamo magnanimi?"

Il blattoide guardava nel vuoto, ma questa volta Quito attese davvero che rispondesse. "Dunque Zedra? Questo numero?", lo sollecitò.

"Sì, ecco”, disse con grande agitazione, “allora detto g1 《3↑↑↑ 3》 e quindi gn = gn-1 piani di potenze... insomma , considerando poi l'inflazione, la precessione equinoziale..." 

"NON SO QUANTE VOLTE TE L'HO RIPETUTO ZEDRA, DI’ QUANTO E BASTA, NO?"

"Ecco stamattina eravamo a 1/7 Graham, ora è salito a 1/5 Graham ecco".

"Lo vedi Jabla, io cerco di essere comprensivo, ma a volte o alzi la voce o sembra che non esisti. Ecco quindi il numero: 1/5 Graham. Una cifra equa, che ne dici Jabla?"

"A dire il vero mi sembra piuttosto alta... guarda Quito, io posso pagarne la metà, ma tutta intera... capisci no, ho anche io delle bocche da sfamare."

"(Sfamami tutta, rastrellami... dai... su... ecchecazzo). Mh, Jabla. Devi capire che questa non è un'azienda noprofit. Cosa si direbbe in tutta Lira se cominciassimo a offrire i nostri servigi gratis... no no non andrebbe bene".

"Io capisco, però è nell'interesse..."

"Qui conta solo il mio interesse, Jabla. Tuttavia... tuttavia, puoi capire che… si ecco, darci la possibilità di rientrare nel territorio limacide, potrebbe, e diciamo potrebbe, essere un buon compromesso che renderebbe tutti soddisfatti. Compresa tua moglie e anche quella troietta che ti scopi… Mafrol mi sembra. Ti darebbe la sufficiente sicurezza perché il tuo pianeta rimanga sempre un approdo tranquillo per tutti gli amanti dello sballo, tra cui quegli specchiati membri del governo che vengono con una certa continuità e su cui hai un notevole ascendente, mi dicono. Mi spiego?"

"Nessun limacide lo permetterebbe mai, Quito. Conosci la linea del Consiglio e io non è che possa..." 

Il barman, o meglio le callifore, risero.


... to be continued ...

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Franco 58 ha votato il racconto

Esordiente

A "rileggerci" da qualche parte...Segnala il commento

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Giampiero Pancini ha votato il racconto

Scrittore

grazieSegnala il commento

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FilippoDiLella ha votato il racconto

Esordiente
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Ondine ha votato il racconto

Esordiente
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Roberta ha votato il racconto

Scrittore

ma questo è da intenditori :) grazie a te Graograman, e sono sicura che continuerà e che continuerai, mica può bastarti typeeSegnala il commento

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Davide Marchese ha votato il racconto

Scrittore

Graogranan... mi reinventi la fantascienza a ridosso di una fine del mondo! Sei apocalittico e dissacrante! A rivederci grande amico!!!Segnala il commento

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Adriana Giotti ha votato il racconto

Scrittore

Niente, le battute mi vengono uno schifo quando sono triste o incazzata. Il tuo pezzo è stupendo, è un gioco pirotecnico che rende ancora più amara la chiusura di Typee.Segnala il commento

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Hollyy ha votato il racconto

Esordiente

Ciao! Noi ci si vede presto in video! Mi dispiace che Typee chiuda, ma mi dispiace ancora di più non aver ricevuto la “ promozione” a scrittore. Sarà per un’altra vita!;)Segnala il commento

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Tella ha votato il racconto

Scrittore

Grazie Segnala il commento

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di Graograman

Scrittore
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