QUEL GIARDINO C'è ANCORA
Tranquilli i miei passi si rincorrono
uno dopo l'altro, sul verde prato di erba fresca.
Nulla più dei piedi scalzi accarezzati dai ciuffi d'erba
mi riporta a quel tempo,
quando le mie manine afferravano i rami della vita
per salire più in alto,
per vedere se da lassù si potevano scorgere i colori dei sogni.
AGOSTO
Guardo la linea dell'orizzonte
celeste, infinita,
mentre i battiti del mio cuore fanno lo stesso rumore del mare;
non riesco a voltarmi indietro e sento la tua mano sulla spalla,
sei al mio fianco e mi prendi la mano.
Siamo al sicuro nel nostro cerchio di fuoco
e mentre bacio i tuoi occhi tu mi confessi che hai fame.
ZUCCHERO DORATO
Ci vuole coraggio per non sentire il rumore dell'inutilità.
In quel freddo mattino di fine estate
il brivido dell'ignoto, polverizzato,
ho usato per addolcire il mio caffè.
La mia schiena è rimasta dritta,
stante di bellezza,
e ho fantasticato su di un bosco lontano,
colorato dalla pioggia, rinfrescato dall'amore;
e ho scritto un fiume di parole gocciolanti verità.
PENSIERI SETTEMBRINI
Sono variegati i pensieri
come i pasticcini sul vassoio.
Dalla vetrina del mio cuore mi salutano i ricordi
sempre più lontani;
imparo ogni giorno, calpestando incertezze,
ad allungare la mano
verso ciò che già mi appartiene.
E' così bella la città a quell'ora del mattino,
avvolta in una coltre di silenzio.
Di nascosto ho continuato a raccogliere margherite.
Non ho scordato il colore delle foglie in autunno,
il profumo dei pop-corn, il suono delle campane.
Ho riacceso quella candela a lungo rimasta spenta
e ho rivisto la bellezza del volto del mattino.
FOLATA DI VENTO
Il mio stomaco è in subbuglio,
sconvolto dall'imminente cambiamento.
E' una bufera di luce
quell'enorme nube all'orizzonte.
Difficile distinguere i colori dell'entità,
sono solo vivi, in divenire,
come lo spirito della poesia.
L'aria di settembre è arancione,
porta già con sè promesse
che profumano di cannella.
POMERIGGIO
Come fate ad avere tutto quel tempo da perdere?
Preziosi attimi di bellezza che bramo coccolare
in quell'intima stanza, in quello spazio nostro
nella mia casa.
Perché quel vuoto ciarlare oggi mi irrita così?
Ché forse i miei pensieri, stuprati da inutili parole,
altro non chiedano che odorare, silenti e armoniosi,
profumi di affetuosa pienezza?
COSA CREDI?
Cosa credi che ci sia dietro quella collina verde?
Io vedo facce amiche e volti radiosi
i cui occhi spalancati mi regalano sorrisi.
Cosa credi che ci sia oltre quella porta?
Io so che un altare colmo di primizie brilla
di inebrianti profumi colorati di bellezza.
Cosa credi che ci sia in cima a quella scalinata?
Scruto paesaggi dolci e tranquilli;
mi arrampico su una nuvola di crema chantilly.
SERATE ANTICHE
Ho sentito sulla pelle le carezze dell'aria
e ho ascoltato le parole non dette aleggianti tra noi,
intorno a un tavolo,
in una fresca e scanzonata serata di luglio.
Antiche grandiosità accompagnano le nostre vite
e ogni volta ci incontriamo, senza esserci mai lasciati;
sempre uniti in una danza infinita, immortale,
che gioca con i cuori
e ogni tanto riposa sulle rive di un fiume.
CON GRAZIA RITROVATA
Con grazia ritrovata dispongo sul vassoio d'argento
fragili tazzine di caffè amaro,
mentre l'anima risanata e purificata dal vento
per la prima volta vede il cielo più chiaro.
Assurdamente una frizzante bevanda
ha placato la mia fame;
serenamente mi dirigo con decisione
verso la mia casa, verso il suo fogliame.