Un incontro tra emisferi
terrestri
può avvenire solo
in tempi speciali
rovesciati
come quelli
di un acquario
chiuso al
pubblico confinato
e aperto
nello spazio
interiore
ai suoi
pinguini
vagabondi
lasciati
liberi
sospesi
nel tempo
i Rockhopper
Penguins dell’
acquario
di Chicago
uccelli
con sopraccigli
gialli
psichedelici
eyeliner naturali
proiettati ai
lati delle teste
nere
spavalde
non volano
ma nuotano
fino a 40
kilometri all’ora
e al contrario
degli altri
più noti
nordici
cugini
vivono nell’
emisfero
sud
all’opposto
del mondo
Tra questi
saltatori
glaciali
Wellington
già noto
per i suoi giri
spaziali
sconfinati
nell’acquario
vuoto di umani
ma ben
colonizzato
alla scoperta
di compagni
nuovi
inconsueti
è incappato
per
un caso
curioso
nello specchio
di vetro
che separa
l’acqua
delle balene
bianche
dal resto delle
presenze naturali
le balene beluga
1400 kili
di peso
per 4 metri
d’altezza
ed è stato lui
Wellington
apparizione
quasi in
miniatura
a suscitare in
loro
liquidi
giganti
coloni dell’
Artico
nordico
la sorpresa
di un marziano
dell’emisfero
opposto
Nel video
che ritrae
l’esotico incontro
quasi la
meraviglia
di un esploratore
che incappa in
popoli
inimmaginati
si apre una danza
ipnotica
mentre
Wellington gira
lo sguardo
intorno
con l’algida
nonchalance
di una modella
che sfila
in bianco e nero
fasciata
nel glamour
della sera
ruotando
quasi altera
su se stessa
e la balena comparsa
sul vetro
è solo un punto
nella miriade
di quelli
tracciati
dall’occhio
del compasso
attorno alla
passerella
per lei
la balena
bianca e
incantata
Wellington
è l’idolo di una
contemplazione
assorta
che accade
nel moto
impercettibile
dell’acqua
ed è come se
avvenisse
all’aria aperta
con la balena
dritta in piedi
le pinne a
segnalare il
desiderio di stare
di fermare
l’acqua
nel fluire
per continuare
a guardare
La balena ballerina
si esibisce
in un port de bras
ineccepibile
la serie di
movimenti
effettuati
dalle danzatrici
nel muovere le braccia
da una posizione
all’altra
Con grazia
ed armonia
la balena danzatrice
arriva alla
quinta posizione
della danza
quella con
le braccia
in avanti
quasi volesse
mostrare
una sorta
di esclamazione
di esterrefatta
contemplazione
di fronte
a un
abito imperdibile
sensazionale
un glamour
naturale
una visione
dell’altro
mondo
un pinguino
saltatore
slanciato
in un frac
ineccepibile
con lo sguardo
ammaliante
incurante
delle distanze
tra emisferi
a zonzo
a farsi un giro
come se saltasse
tra calotte
glaciali
rovesciate
in mari
lontanissimi
e
quasi
dimentichi
di
essere
virtuali