Le strade di notte non fanno paura
cola dai balconi il tedio delle rese quotidiane
e si mischia alle voci unte di fatica.
I poeti sgranano versi
e nelle ore di solitudine cantano in sordina
per non disturbare i sognatori.
Stivano in cantina le eccedenze di parole
schivano litanie responsoriali
e responsi ignoti al presente.
Ma da vecchi patiscono il freddo alle mani
e barattano i rimpianti
nelle giornate ombrate di demenza.
A chi interessa il loro dolore
e le danze di risa e follia?
I poeti non hanno fretta nè certezze.
Sui selciati umidi di brina e umori
seguono il canto delle luci
sparso dai passi dei viandanti.