Quando Ginevra
mi annunciato
sorpresa
ho scoperto che
il nonno di Emma
in Irlanda
è il guardiano
di un faro sperduto
nel vuoto
affacciato al
vento
Atlantico
freddo
agitato
una cascata
d’entusiasmo
m’ha travolta
immediata
le ho intimato
d’istinto
qui ci vuole
un invito
una cena per
Emma e la storia
del nonno
come dono
ho chiesto
supplicando
qualche foto del
luogo
e la storia del
nonno
dal vero
Dopo qualche
tentennamento
Ginevra ha capito
che non avrei mai
rinunciato
a conoscere
dal vivo delle
parole
il personaggio di una
delle fiabe
che mi occupa
la mente
da sempre
senza tregua
come un gomitolo
che srotolo
incessante
mentre mi
gioca nei pensieri
a costruire figure
a immettere
giochi di luce
nei circuiti preferiti
i giri cerebrali
dei colori
dei suoni
dei poeti
Atlante alla mano
Emma ha indicato
un punto minuscolo
appoggiato alla costa
verde d’Irlanda
affacciata all’oceano
Atlantico
che si apre in un
blu
incondizionato
Una foto in bianco
e nero
degli anni '50
(la foto preferita
della vita di Jerry
il nonno
guardiano del faro)
mostra una casa
bianca
a ridosso della
scogliera
scoscesa
una casa che
finisce
come una chiesa
con una torre
un campanile
del mare
la torre
di un castello
delle fate
con un balcone
a raggiera
che circonda
rotonda
la casa della
luce
una vetrata
suddivisa in
quadrati
chiusi e riuniti
da una cupola
d’aria
bizantina
una banderuola
sulla punta
a segnare i giochi
del vento
nervosi
sinuosi
Jerry
che oggi ha
ottant’ anni
è stato
il guardiano del
faro affacciato
all’oceano
per oltre
cinquanta
ma il faro era
già la sua casa
da sempre
ancor prima
che s’affacciasse
alla vita
suo padre e sua
madre
vegliavano
sull’oceano
da anni lontani
cullando il
rifrangersi
incessante
la mamma di Jerry
è stata
la prima donna
d’Irlanda
a sorvegliare
la luce dell'
orizzonte
a immaginare
invisibili sponde
per naviganti
ciechi di stelle
a illuminare
da lontano
la distesa
del mare
Il momento più
bello della vita
di Jerry è stato
quando
a dieci anni
il padre l’ha portato
al faro
e glielo ha affidato
nel futuro
regalandogli
il regno del mare
da vegliare
custodire
Quello del guardiano
del faro
non è
dice Jerry
un mestiere
per tutti
per i tutti che
pensano
che il guardiano
semplicemente
stia a
guardare
il vuoto oltre
il mare
magari facendo
altre cose
come leggere
o sognare
Il guardiano
del mare
custodisce
l’acqua
e nell’acqua
la fiducia
dei naviganti
dei marinai
che all’acqua
affidano
la vita
certi che il
guardiano
illuminerà il
cammino
custodendo
il fluire del
giorno
nei bagliori
del buio
lontani
e l’intermittenza
inesauribile
del chiarore
nella sua torre
a segnalare
indelebile
la vita della terra
alla vita
nel mare
Per questo
uno dei momenti
più belli
nella vita di
Jerry
è chiuso nel dono
di un marinaio
birra e biscotti
portati sulla torre
al cavaliere impavido
e solitario
a dire la fiducia
nell’opera
preziosa
quotidiana
di vegliare
sui giochi
dell’acqua
sulle burrasche
del mare
sulle vite
che scorrono nello
schermo senza fine
della fuga
nei colori
luce
buio
bagliori
blu
grigio
bianco
forse il
guardiano del faro
l’ha capito
che il colore del mare
non si lascia
fermare
una luce che
riverbera in fuga
continua
a giocare
con la luce
del sole
Quello del
guardiano è
un mestiere
difficile
ci tiene Jerry
a sottolineare
e quando succede
qualcosa
nel buio del
giorno
nella notte
che si
squarcia
il guardiano
è solo
con la vita
la natura
muta
invadente
indomabile
cieca
Sorvegliare il
mare
sorvegliare
la luce
presagire
la tempesta
un’attenzione
costante
continua
una devozione
radicale
totale
una coscienza
di piena
presenza
sull’accadere
quando sembra
che nulla
accada
che il vuoto
all’orizzonte
sia un colore
della luce
che l’orizzonte
chiaro
veli il mare
solo di luci
chiare
in una fuga
senza meta
senza furore
Aiutare i
marinai nel loro
essere umani
questo il senso
per Jerry
dell’essere il guardiano
del mare
come il medico
è il guardiano
della vita
la gioia
di essere utili
e poi
pensa Jerry
nelle parole di Emma
che sorride
raccontando
timida
rapita
espandendo l’analogia
inconsueta
come nella vita
del medico
nella vita del guardiano
del mare
ogni giorno
c’è qualcosa di diverso
da raccontare
una storia
inaudita
la storia della
vita nel mare
delle attese
dentro un colore
dell’orizzonte
che segna
un bagliore
che apre nel vuoto
un’aria
di vetro che
si lascia scoprire
La canzone
preferita di Jerry
è una sorpresa
che si accende
nel cuore
con tutta
l’inesauribile luce
dell’ironia
leggera
che in Irlanda
è come una
melodia costante
della mente
tra la gente
“Nessun dorma”
la romanza intonata
da Calaf
il Principe Ignoto
il personaggio che
nell’opera di Puccini
attende il sorgere
del giorno
quando potrà conquistare
il cuore di Turandot
la principessa
di ghiaccio
ignara all’amore
Dilegua, o notte!
Tramontate, stelle!
All’alba vincerò!
Affacciato all’oceano
alla fine del mondo
visibile
conosciuto
sensibile
immobile sul
vuoto
scomposto
nell'aria
Jerry ha
chiesto
in una fuga
continua
di giorni
la fuga del tempo
della vita di ognuno
dentro la vita
di tutti
ha mormorato
alla notte di
di dileguarsi
leggera
alle stelle
di soffiarsi
piano
come candele
alla vita del
mare di lasciarsi
custodire
dall’eroe che l’attende
nella torre sospesa
tra giochi
di onde