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Narrativa

IL MARE

Di CLAUDIO - Editato da CLAUDIO
Pubblicato il 09/07/2021

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Li vedo volare, li guardo e rimango attonito davanti al loro librarsi nell’aria, c’è qualcosa di musicale nei loro volteggi; i loro stridii accompagnano la danza che ci regalano inconsapevoli.

Qualcuno, con una grazia atavica si tuffa nel mare e ne esce, con la stessa grazia, con un pesce che si dibatte morente nel suo becco.

I gabbiani hanno sempre accompagnato le mie brevi permanenze sulla costa ma ogni volta è una magia sensuale quella che ritrovo.

Adoro il mare mi fa sentire libero dagli impegni consumistici e nevrotici del nostro modo di vivere.

Capisco chi, in pensione, decide di terminare la propria vita convulsa in un luogo di mare, vedere i volteggi dei gabbiani, sentire le onde che lambiscono i tuoi piedi e respirare gli odori che, benevolmente, ti dona il mare non ha prezzo e ti ripaga con la sensazione di fare pace con il mondo, quello stesso mondo che invece ti aveva consumato giorno per giorno.

Gli autoctoni non la pensano come te non ne hanno bisogno, loro sono felici sin da bambini perché hanno sempre un mare che li accoglie come una madre, carezzandoli ogni giorno per renderli più forti.

Arriva un peschereccio, arriva lentamente, raramente si corre sul mare perché esso non vuole la fretta, occorre essere cauti e rispettarlo come un bambino che rispetta la madre che lo ha generato.

Il peschereccio attracca nel porto ed è una festa di uomini e donne che gli si avvicinano per comprare il pesce fresco, appena pescato, che il mare gli ha voluto donare.

La danza dei gabbiani si sposta verso di loro, c’è sempre qualche cosa da mangiare vicino ad un peschereccio, loro lo sanno e danzano librandosi nell’aria lì vicino.

Serpeggia l’imbrunire, la spiaggia ed il porto rimangono in rispettoso silenzio perché adesso “parla” solo il mare; si sente soltanto il lambire placido delle onde che accarezzano la spiaggia, una leggera brezza marina saluta la notte che si avvicina, ormai i gabbiani non danzano più e si avviano al loro rifugio notturno.

Le onde non dormono, il mare non dorme; esso continua a cullarti con il suo canto sinuoso che ti accompagnerà per tutto il tuo riposo.

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lucadip ha votato il racconto

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Jhonny ha votato il racconto

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GIULIA ha votato il racconto

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Bellissimo, adoro il mare e questo racconto è lo specchio del mareSegnala il commento

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Valentina B ha votato il racconto

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Anonimo ha votato il racconto

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Urbano Briganti ha votato il racconto

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Il puma del Sîambù ha votato il racconto

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Zoyd Gravity ha votato il racconto

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Andrea Trofino ha votato il racconto

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