«No» Rosa risponde decisa.
«Devi alzarti subito, altrimenti chiamo la Polizia» l'anziano autista dell'autobus insiste.
Rosa ha quindici anni, un viso da ragazzina con un sorriso delicato.
Dietro gli occhiali, un paio di occhi vispi osservano il (suo) mondo che non va.
E' appena uscita da scuola e sale sull'autobus comunale per tornare a casa.
E' un giorno come un altro e lei è un'adolescente qualsiasi, confusa in quella massa colorata e rumorosa di studenti che, dopo la campanella, esplode e si riversa per strada.
Oggi, però, a differenza di ieri, Rosa trova la forza per pronunciare quella semplice, rivoluzionaria sillabe.
«No».
Un "NO" quasi bisbigliato ma che racchiude l'urlo di un intero popolo.
Un "NO" contro quell'ingiustizia inaccettabile agli occhi di una ragazzina di quindici anni.
Un "NO" per spazzare via le assurde regole imposte dagli altri.
«Non mi sposto» ribatte Rosa.
«Occupi un posto che non ti spetta».
«Posso sedermi dove preferisco, come tutti gli altri passeggeri» risponde Rosa, sempre più convinta della battaglia intrapresa.
«Non puoi, questi sono riservati ai bianchi».
«E perché?» Rosa replica con decisione, guardando negli occhi l'anziano autista.
«Perché lo afferma la Legge».
Il confronto avviene in pochi secondi, sotto lo sguardo attonito degli altri passeggeri.
L'autobus è pieno, diviso per colore della pelle: i bianchi seduti nei posti a loro assegnati, i neri dall'altra parte.
Due ali separate, due mondi divisi, uno privilegiato l'altro succube, diritti contro abusi, il solco della Storia disegna e separa.
Fino a quel giorno, il primo dicembre del 1955.
Perché prima del "NO" di Rosa, nessun uomo di colore aveva mai osato contraddire le leggi razziste in vigore negli Stati Uniti.
«Come ti chiami?» chiede l'autista più sorpreso che arrabbiato.
«Rosa Parks».
(racconto ispirato a Rosa Parks, figura-simbolo del movimento per i diritti civili, divenuta famosa per aver rifiutato nel 1955 di cedere il posto su un autobus a un bianco, dando così origine al boicottaggio dei bus a Montgomery.
La sua casa, opera dell’artista statunitense Ryan Mendoza, è in mostra al Palazzo Reale di Napoli)