È facile rimanere indifferenti,
tanto loro sono gli altri e noi i privilegiati.
Loro corrono disperati verso l'aeroporto,
in cerca di ciò che noi diamo per scontato,
sulle scrivanie o sotto gli ombrelloni.
E mi chiedo perché lei e non io?
Lei non fa in tempo a piangere,
che già si asciuga le lacrime,
in attesa di un destino crudele.
Destinata alla catene,
forse per giorni, forse per sempre.
E mi chiedo, ma non voglio neanche capire,
perché nessuna causa, nessuna determinate
sarebbe abbastanza sufficiente,
per giustificare le azioni violente,
eseguite con armi dall'occidente.
Ammetto, però, che l'indifferenza non è colpa nostra,
perché anche se ci importasse qualcosa,
l'unica cosa che ci viene concessa
è osservare dallo schermo l'umanita', che viene sempre meno.
Ed eccomi qui, con la pelle d'oca.
Mi sento sconfitta,
abbattuta nel mio essere donna,
un poco meno umana.
Incatenata ad un'indifferenza forzata.