“Quando il Secondo Angelo
suonò la tromba,
disegnando nell’aria
una breve figura musicale
ripetuta a oltranza,
con un certo ritmo swingato
tra il funky e l’hard bop,
figlio della malinconia del blues
benché pieno di energia,
vidi un astro caduto dal cielo
sulla Terra.
Gli fu data allora la chiave
del pozzo dell’Abisso,
e aprì il pozzo dell’Abisso
e salì dal pozzo un fumo
come il fumo di una grande fornace,
che oscurò il Sole
e l’atmosfera.
Dal fumo uscirono cavallette
che si sparsero sulla Terra
e fu dato loro un potere
pari a quello dei Vampiri dello Spazio.
E fu detto loro di non danneggiare né erba né arbusti
né alberi, ma soltanto gli uomini.
Non fu concesso loro di ucciderli,
ma di tormentarli,
e il tormento era come il tormento del Vampiro
quando morde.
Gli uomini cercarono allora la morte,
senza trovarla;
bramavano morire,
ma la morte li fuggiva.
Queste cavallette avevano l’aspetto di Sirene
pronte per la guerra.
Avevano capelli rossi e gialli,
capelli di donne,
ma i loro denti erano come quelli dei Vampiri.
Avevano la schiena e le braccia dipinte
con orrendi tatuaggi
e il rombo delle loro ali
era come il rombo di carri
trainati da molti cavalli
lanciati all’assalto.
Avevano code da scorpione
e aculei.
Nelle loro code e nei loro denti
stava il potere
di far soffrire gli uomini.
La loro Drag Queen
era l’Angelo dell’Abisso,
che in ebraico si chiama Perdizione,
in greco Sterminatore”.
Libera traduzione da: Apocalypse Hic et Nunc. The Great Liber of Ariminensis Centuriae, cit., 1:15 (N.d.R.).