<<Cosa c'è per cena? Ho bisogno di carboidrati!>> Patrick sorseggiava la solita birra fredda di fine turno, appoggiato al tavolo in cucina aveva lo sguardo rivolto verso la sua compagna, nella speranza che la donna potesse dare una rapida soluzione al suo urgente problema.
<<Non ho fatto la spesa oggi, perchè non vai a prendere due pizze al solito posto?>>
Patrick sospirò. Eva, sua compagna da lungo tempo, se ne stava lì a pochi metri da lui con i suoi lunghi capelli biondo cenere, china sulla sua cassetta a sistemare alcuni dei suoi attrezzi mentre Bob, il loro robot domestico tuttofare, svolazzava qui e lì per la cucina, servendosi delle sue sei braccia meccaniche per pulire e mettere in ordine il caos che regnava in quel piccolo appartamento.
Uscito all'esterno, Patrick chiuse alle sue spalle la pesante porta di acciaio temperato ed alzò lo sguardo, riuscendo a scorgere un cielo particolarmente terso: era evidente che avesse smesso di piovere da poco e l'aria che si respirava sembrava particolarmente pulita, quasi salubre rispetto agli standard ai quali le persone erano abituate oramai da più di trecento anni.
15 Giugno 2455, ore 20:03. Recitava così un enorme schermo al plasma posto in strada, che si confondeva con le decine di altre insegne elettroniche adibite a sponsor commerciali. Patrick camminava spedito verso la sua meta, incurante della folla: l'innesto di nanomacchine nel suo occhio destro gli mostrava la strada migliore da percorrere per arrivare a destinazione. Svoltò l'angolo, prendendo una scorciatoia alle spalle di un grosso ristorante cinese e dopo qualche minuto si trovò davanti al suo obiettivo.
<<Ciao Patrick!>> un uomo gridò alla sua destra, divincolandosi tra la folla agitò le braccia per poi avvicinarsi velocemente, il che sembrava piuttosto inusuale visto l'evidente meccanismo avvolto attorno alla sua gamba. <<Prendi da mangiare?>>
Patrick annuì. <<Quella protesi sembra aver visto giorni migliori.>> Indicò la gamba del suo interlocutore.
<<Questa dici? Oh, beh. Fa ancora il suo dovere.>> l'uomo battè le dita sul ginocchio metallico come a volerne provare la robustezza <<Non ho crediti sufficienti per un upgrade al momento ma tra qualche mese ho intenzione di chiedere un prestito alla Banca dell'Unione. Te invece vedo che ti va piuttosto bene! Com'è quel braccio?>>
Patrick sollevò leggermente il braccio sinistro: aveva quel braccio robotico da poche settimane ed ancora non si sentiva a suo agio dopo l'operazione. Aprì e chiuse la mano un paio di volte, il suo amico ne sembrò
<<Titano temperato. Innesti di ultima generazione. Un upgrade decisamente di alto livello, che invidia! Come ti ci trovi?>>
<<Molto bene, anche se...a volte fa male. Brucia, provo...dolore, credo.>>
<<Dolore? Davvero?>> l'uomo sembrò sorpreso <<Ed è una cosa positiva? O negativa? Com'è? Io non ho mai provato dolore!>>
<<Non so come risponderti>>
L'uomo abbassò decisamente il tono della sua voce <<Mi sembri uno di quei matti della Farmacia. Solo da loro ho sentito fare discorsi così strambi>>
<<La Farmacia?>> Patrick sembrò cascare dalle nuvole. Il suo amico gli fece segno di abbassare la voce, dopodichè lo invitò a spostarsi di qualche passo, mentre alcune persone correvano come forsennati verso la pizzeria a ritirare il loro ordine.
<<Davvero non ne hai mai sentito parlare? Eppure sembra essere una di quelle leggende metropolitane con molto più che un fondo di verità.>>
Patrick scosse la testa <<Non sono un tipo da leggende. Neanche leggo molto.>>
L'uomo abbassò ulteriormente il tono della sua voce mentre invitò Patrick a seguirlo per spostarsi di qualche metro, lontani dalla strada <<Sin dall'inizio dell'Epoca delle Macchine, quando l'uomo si fuse con molte delle sue creazioni, guadagnando l'Evoluzione, ci accorgemmo che di contro avevamo anche perso qualcos'altro. Lo avrai letto sicuramente nei libri di scuola, o sentito durante qualche lezione di scienze: l'uomo perse l'Anima. Perdemmo la capacità di provare quelle cose chiamate emozioni. Parole come paura, rabbia ed angoscia persero significato. Ci siamo evoluti, ma nonostante questo sia stato un bene per l'umanità intera, alcuni gruppi di persone che la pensavano diversamente iniziarono a fare ricerche. La Farmacia è una sorta di culto, un luogo ben visibile ma nonostante ciò rimane celato. Accedervi non è facile, ma promettono conoscenze antiche: dicono di poter risvegliare questa nostra capacità attraverso metodi appositamente studiati.>>
<<Come?>> chiese Patrick.
<<Iniezioni endovena di sostanze chimiche fabbricate da loro, ed esperimenti sulla mente. Almeno così dice qualcuno di quegli stramboidi che me ne ha parlato lì fuori. Non ho chiesto ulteriori spiegazioni, meglio stare alla larga da quei fondamentalisti!>>
Patrick sentì la spalla sinistra indolenzirsi. Strinse i denti. <<Dove si trova questo posto?>>


Fantastico
L'evoluzione della specie
Pubblicato il 12/06/2018In un futuro distopico, dove l'uomo si è fuso alle macchine, le emozioni sembrano esser svanite assieme all'anima. Alcuni folli ritengono però che sia ancora possibile porvi rimedio.
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Coscienza fantasma ha votato il racconto
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si "vedono" i personaggi senza sforzo, scrittura scorrevole... lo stile è sostenuto dalla trama... è senza anima, monocorda... coerente.Segnala il commento
Anonimo ha votato il racconto
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Intrigante, sarebbe interessante avere un continuo!Segnala il commento
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Racconto tronco. Andrebbe reso autoconclusivo. Alcune virgole da cambiare in punti e caporali da sostituire. Per il resto è una buona trama.Segnala il commento
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