Ovvero, consigli su come perdere tempo nel modo migliore possibile, usando la frattura cognitiva, sempre in agguato, quando l'ozio apparente del non fare, trova il modo di rintuzzare l'immanenza transitiva del fare, inteso, quest'ultimo, come mero esercizio atto alla trasformazione dei gesti in atti concreti.
...........
La cosa che preferisco fare, è perder tempo.
Ma prima di poterlo perdere, devo averlo accantonato, in qualche maniera,
per i tempi duri, e per quando non mi basteranno più, le ventiquattr'ore giornaliere che ho a disposizione, per fare tutto quello che devo fare. Perciò ho dovuto agire su tre fronti temporali, contemporaneamente, modificandone lo scorrere, all'insaputa del tempo stesso, con esercizi di compressione, sospensione e dilatazione, mediante i quali sono riuscito a metterne da parte un discreto ammontare, mentre lo stavo consumando, a tutti gli effetti, il mio tempo.
Converrete dunque con me, che l'unico modo per non consumarne troppo, mentre ne facciamo uso, è accantonare la conoscenza che il tempo stesso ci può regalare, bontà sua, mentre lo attraversiamo, permettendoci di diventare un poco meno ignoranti di quanto fossimo, prima di capire che perdere tempo rappresenta, in realtà, l'unico modo per guadagnarne, in estensione come in qualità, con tutti i vantaggi del caso.
E il modo più efficace per guadagnare tempo, mentre lo stiamo spendendo, è lavare i nostri panni sporchi in una lavanderia automatica.
Sissignore e sissignori: vi sembrerà un paradosso, ma osservare l'oblò della lavatrice automatica da 7 chili che gira vorticosamente i vostri panni sporchi, e ascoltare la nenia circolare - centripeta e centrifuga, poco importa - delle sue rivoluzioni, agisce sulla nostra percezione temporale, ampliandola, sospendendola o restringendola, a nostro piacimento, man mano che impariamo ad usarla.
E se poi avremo anche l'accortezza di usare l'asciugatrice, in seconda battuta, osservandola con la stessa attenzione, l'effetto tempo-dilatatorio - ma anche sospensorio e restringente - sarà pressoché garantito, credetemi.
L'ideale sarebbe alternare l'ascolto, alla visione, affinché entrambi i sensi vengano stimolati nel modo più opportuno. Vi consiglio inoltre di portarvi dietro almeno 14 chili di biancheria sporca, cosicché, una volta esaurito il primo ciclo di lavaggio, potrete passare all'asciugatura, con i primi sette chili di biancheria, e, subito dopo, iniziare il secondo ciclo di lavaggio con i sette chili di biancheria rimasti da lavare. Dopodiché avrete l'occasione davvero unica, di sfruttare in diretta contemporanea e simultanea l'effetto visivo-sonoro del lavaggio e dell'asciugatura, approfittando così degli indubbi vantaggi di tale scelta operativa.
È d'importanza vitale seguire queste operazioni con un'attenzione distratta, ma non troppo - giusto quel tanto che vi permette di concentrarvi, ma senza fissarvi, dimodochè la vostra attenzione possa agire su entrambi i fronti, "forwards, backwards and in the meantime", per usare una terminologia della psicanalisi politemporale köhleriana - seguendo i movimenti circolari dei vostri panni attraverso l'oblò della lavatrice, nonché dell'asciugatrice, scegliendo, addirittura - e perché no? - di seguirli separatamente, zigzagando fra loro, oppure incrociandoli, ma anche chiudendo gli occhi, mentre ascoltate, oppure tappandovi le orecchie mentre osservate, alternando così il vostro flusso percettivo, al fine di trarre il massimo vantaggio da tutto questo ambaradam. A tutto ciò si aggiungeranno le nostre mani, che, libere da ogni impegno, potranno dedicarsi ad attività ricreative o ludiche, ma, anche - come sto facendo io, in questo preciso istante - alla redazione della questione in essere. And now, last but not least, vi rimangono gli indumenti lavati da piegare, che rappresentano sempre un'occasione propizia, per (ri)mettere alla prova le vostre abilità manuali, intese nel senso più "ristretto" del termine, dopo tanto "divagare" in altri campi.