"La protagonista della storia, è Melody, una ragazzina di undici anni, disabile. Non può infatti né camminare, né parlare, né scrivere. Ma nonostante queste sue patologie, che la costringono su una sedia a rotelle e le fanno frequentare una classe dove ancora in quinta elementare si ripetono le noiose lezioni dell’alfabeto, Melody è l’alunna più intelligente della scuola, anche se nessuno lo sa."
Il racconto è ambientato negli Stati Uniti, ai giorni nostri.
Il romanzo racconta di Melody, questa ragazzina disabile, che anche se nessuno lo sa, è la studentessa più intelligente. Tutti, compresi i medici, sostengono che lei non abbia alcuna capacità di apprendimento e che i problemi fisici abbiano influenzato anche la mente. Lei, però, come continuano ad affermare anche i suoi genitori e la signora V, non è una ragazzina “ritardata” come viene definita da tutti, spesso anche davanti a lei, quasi non ci fosse. La ragazzina, infatti, proprio per i suoi problemi fisici, frequenta una classe speciale, dove le lezioni sono noiose ripetizioni dell’alfabeto. Un giorno però, alla classe vengono proposte delle lezioni da fare con altri ragazzi, non disabili. Ma Melody si sente comunque fuori posto, perché sembra quasi invisibile, data la scarsa considerazione, che tutti, compagni e insegnanti sembrano nutrire nei suoi confronti.
Ma finalmente, Melody, avrà un modo per esprimersi: il MediTalker, una specie di computer fatto apposta per dare una voce ai tanti pensieri, emozioni che per undici anni non ha avuto modo di dire. In seguito, per la sua notevole intelligenza, che supera addirittura quella dei ragazzi non affetti ad alcuna patologia, viene selezionata per un quiz a cui partecipa la scuola. Ma proprio quando partono per Washington dove si tengono le finali, Melody viene abbandonata da tutti, lasciandola sola, piena di dubbi e di domande.
Ho scelto di recensire questo libro, perché racconta di una storia profonda, dalla quale tutti dovremo trarne insegnamento.
Il tema affrontato è la disabilità intorno alla quale però ruotano molti altri aspetti importanti, quali la speranza, il dolore e il pregiudizio.
Il romanzo mi è piaciuto tantissimo, ma soprattutto affascinata perché Melody in fondo è solo una ragazzina come tante altre, con sentimenti, con un cuore anche lei, capace di provare emozioni, di offendersi, di sentirsi incompresa. Mi ha commosso e fatto riflettere molto, soprattutto quando all’inizio racconta che non ha mai potuto dire a suo padre che adora l’odore del suo viso dopo che si è fatto la barba; che non ha mai potuto dire a sua madre che ama il profumo dei suoi capelli appena lavati; che non ha mai potuto dire quanto vuole bene ai suoi genitori. E allora mi è venuto da pensare alla fortuna che ho io nell’avere una voce, nel poter esprimere quello che mi passa per la testa, perché non ci avevo mai pensato in fondo. E quando arriva a casa il MediTalker e Melody è più che felice, non ho potuto fare a meno di chiudere il libro e di riflettere un momento. Per noi, è una cosa normalissima parlare e per la prima volta forse, mi sono resa conto che per molti
altri, non è così.
La scena che mi è piaciuta di più è quando Melody è dalla signora V e arriva il pacco che avevano ordinato, contenente il MediTalker. Melody sembra quasi sul punto di scoppiare di gioia, e quando arrivano anche i genitori e sentono il MediTalker dire “Vi voglio bene” (una delle tantissime frasi e parole che lei e la signora V avevano inserito quel pomeriggio) non riescono a trattenere le lacrime.
L’autrice, per me, ci vuole far capire che noi, non dobbiamo provare compassione per i bambini soggetti a disabilità fisiche, ma cercare piuttosto, di capirli, comprendere i loro bisogni e dare anche a loro le stesse opportunità proposte a ragazzini con nessun handicap, senza partire già col pensiero: “È un bambino disabile.”
La lettura è stata in generale semplice; il romanzo è molto significativo e l’autrice ha saputo buttare giù sulla carta non solo una storia profonda, ma anche importanti riflessioni di vita.
Età di lettura: dai 12 anni.
2016 - Premio Andersen - Vincitore Premio Andersen
2016 - Premio Andersen - Finalista Premio Andersen 2016
Nella New York Times Bestsellers list per due anni.
“Fortunati i lettori che incontreranno Melody, il suo coraggio, il suo candore e la sua storia commovente. Questo romanzo la dice lunga sulla determinazione e la forza d’animo necessarie per affrontare la disabilità e i pregiudizi che la accompagnano.” School Library Journal