Scusa sai, non volevo disturbarti ma... sì, avevo bisogno di parlare. Ecco... hai già saputo. No no, non preoccuparti. So che non sei stato tu a far girare, mi fido... ma alla fine è un segreto di Pulcinella, solo che, la conosci com'è Sara. È già una bella botta anche senza ... No no, Linda è a casa dall'altra. Eh, come vuoi che sia? Dura come una pietra. Innamorata, dice. Che poi lo sai come la penso. Uno se è innamorato davvero diventa tenero, non duro... Certo, hai ragione. La situazione. Però potrebbe anche capire. E anche tu sinceramente. È mia figlia, cazzo! Sì scusa, sono tanto nervoso. Un incubo, mi pare un incubo. No, Dario è una sfinge. Non parla e guarda il vuoto davanti a sé. Eh, lo psicologo. Fai presto. Non vuole saperne. Continua a dire che lei cambierà, che tornerà sui suoi passi... No, non credo proprio. Non sono decisioni che... sì sì, sembra convinta. Ma no, ma no, scherzi? Ti capisco, tuo figlio si sposa! Anzi mi chiedevo, mi vergogno un po', è ancora sicuro che io… testimone, mi capisci? Ma certo che... Lo voglio fare certo. No, è che, ho pensato, magari non vuole dirmelo per cortesia però l'imbarazzo... Ok, ok! Ho capito. Lo so che lo hai educato bene, ma quando ci sono queste cose, i figli... sì, Luca dorme da noi. È meglio così. Almeno Sara se ne occupa e non pensa tutto il giorno. No, Linda manco si ricorda di averlo. Al momento è persa. Ha occhi solo per quella. Mio nipote... che ti devo dire. Urla, Giacomo. Urla di notte. Fa sogni... terribili. Sì. Beh, lui almeno lo abbiamo portato. Lo psicologo è stato categorico: mai da solo, però lasciate che si sfoghi. Sai cosa mi ha detto, poco fa? "Nonno, ma allora io sono uno sbaglio. La mamma non mi voleva, vero?" Così ha detto. Non è giusto Giacomo. Luca non se lo merita, lo sai, è un bambino così dolce... scusa non riesco, ho la lacrima facile.
Certo, certo che puoi passare a prenderlo. Penso che uscire... cambiare. Anche perché qui l'aria... eh, Sara è una iena. Dice che è anche colpa mia... sì, sì, lo so che è il momento ma... una tragedia nella tragedia. Che sono stato troppo duro, dice, che non ho permesso che si esprimesse... tu mi capisci Giacomo, lo sai no, che sono stato felice. Cioè uno vuole il meglio per i figli e cerca di passare quello che gli ha fatto bene e poi... forse è vero, forse non l'ho lasciata parlare. Ma ti ricordi il mio matrimonio no? Il giorno più bello. E allora sogni che... anche lei sì. A me sembrava davvero che lo fosse. Anche Dario non si è accorto di nulla. Mai nulla, non una voce. E poi di punto in bianco... dice che per la nostra fede, che ci ha provato, che non poteva fingere più... Cosa? Dove ho sbagliato, dimmi? Che poi prima ancora avrei capito, ma adesso, adesso c'è Luca. No, non farmi anche tu la paternale. Sai bene che abbiamo fatto scelte diverse nelle nostre famiglie. No, per carità, non rinnego nulla. Sono stato... felice sì. Lo sono tuttora, anche se... Ma certo che me lo dico... vabbè, passerà, ma adesso io... No ecco, per la famiglia si rinuncia a tanto, non è una passeggiata. E ho cercato di farle capire che lo si fa per amore, che le cose che valgono… solo quelle, mi capisci? Mi capisci Giacomo? Che vuoi che ti dica, hai ragione. Certo.
Senza mia moglie, tua moglie... Chissà. Ogni tanto ci penso sai? A quello che poteva... no no, non un rimpianto, ma una parte, un pezzo che ho lasciato. Come un vuoto. Come quelli che perdono la gamba e ancora la sentono. Quello che ha fatto Linda... non so. A te non vengono mai dubbi? Si, non stare a ripetermelo. Rinunciare ha permesso tutto questo. Sì, ci penso sai? Dio che rinuncia a se stesso per lasciare spazio a qualcun altro, a noi. E anche io e te abbiamo creato spazio per Linda, i nostri figli... Lo sento, lo sento dentro la carne. È stato un bene. Però io... ancora... Ah, scusa. Però avevo bisogno di sentirtelo dire. Anche per me, nulla. Come non fosse passato un giorno. Ho bisogno di vederti. Di piangere un po'. Di sentirti ancora mio. Di rinunciare a te ancora. Una volta ancora.