Ho millantato passione e savoir-faire,
ho sparso sangue innocente,
specialmente il mio;
tutto in nome della differenza
e della vita come sensualità ed eutanasia.
Il dolore mi ha impedito
di realizzare il mio programma.
E allora non rimane che il deserto.
Chi apre bocca e mi spiega il mio dover essere
mi uccide, mi annienta.
Nei vicoli del non sussistere
e nella melma
delle primordiali parole
mi scopro monaco, libertario ed infingardo.
Dipingo quello che non sono,
non guardo albe e tramonti
perché è la notte fonda
il mio lupanare,
il mio calvario.