Ore diciannove e quarantacinque, ti scrivo, non posso farne a meno, anche se so che non hai bisogno delle mie parole.
Dieci minuti di orologio timbri e torni a casa, stasera tira un vento pazzesco, sei tu a mandarmi un messaggio ogni volta " parto ora " otto lettere di ansia pura sino a quando non vedo i fari dell'auto illuminare il cortile buio.
Voglio che tu sappia quanto questo sia al vertice dei miei pensieri perché la tua vita rimane prima della mia, ma quel ventotto febbraio attanaglia comunque il resto della serenità dei giorni ad arrivarci.
Scadenza improrogabile per te.
Hai un contratto determinato e nulla ti viene concesso oltre, possono evitare la gentilezza di giustificare, niente ti devono in più sia chiaro, ma le chiacchiere di corridoio hanno insinuato la speranza di un posto fisso nella testa di un ragazzo.
Quel ragazzo è cresciuto molto nell'ultimo anno, imparando, parecchio, dando ottimi risultati di produzione alzando i ritmi dell'azienda.
Lo meriti, non lo dico da mamma col cuore, lo vedo dalla tua determinazione lo annuso nell'aria ho paura di crederci, vorrei non vederti soffrire.
Comunque andrà tu non cadrai, andrà bene ed il timore martella, meglio che aspetti in silenzio come vuoi tu.
La morale non serve, in ogni caso saprai come volare, é una certezza.