Ro Carver, talentuosa autrice di racconti, dopo un’infilata costante di buoni scritti, dopo la partecipazione a un concorso su Typee, dopo un viaggio di ritorno da Barcellona in Italia, dopo una corsa attraverso l’Europa mettendo in valigia i giorni lontani e scelte lavorative coraggiose e folli, piombata nella sua casa nel bel mezzo della pandemia, ha sbroccato e ne ha scritto qui su Typee ("Dichiarazione di itenti")
Ci sta.
Scrive e scrive bene, Ro Carver, così come altri colleghi di scrittura qui su Typee.
Scrive e sogna il sogno folle di fare la scrittrice, come altri autori qui su Typee.
Il sogno folle di Ro, come di altri qui su Typee, è di FARE la scrittrice.
Sotto il cespuglio indomabile dei suoi capelli da zingara, Ro coltiva il sogno folle di farlo.
Perché di ESSERLO, lo è.
Come altri sognatori qui su Typee.
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ne abbiamo parlato in privato, ma è giusto scrivertelo anche qui: sei brava.
sei rigorosa. sai cosa raccontare e come. sei come sei, e scrivi come scrivi, non perché ti trovi su typee, ma per come sei e per come scrivi.
voglio dire: se alla L di loser che ti sei cucita da sola sul petto sovrapponessero la S di scrittrice, non è che scriveresti meglio o diventeresti una persona migliore.
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ho la fortuna, più di questa S invisibile sul petto, di essere scelto da decine di autori di typee come editor.
palese o segreto.
nonostante.
nonostante i miei commenti spesso sembrino una catena roteata in aria e poi calata sui racconti senza tatto. io non ho altro tatto che quello di dirti – a torto o ragione, dico a te autore né più né meno come me – che ti è rimasto uno sbroffo di panna sui baffi. che dovresti passare uno scovolino sui denti prima di esibirti in un sorriso di circostanza. che hai – ho – una macchia di piscio sui calzoni.
se vuoi tenerla, quella macchia, devi trasformarla in narrazione. così come quel tartaro. quella “nostra” macchia, quel “nostro” tartaro. dopo l’odio iniziale, chi mi contatta per un editing trasforma quella mia S sul petto da Stronzo in Sincero.
ne sono onorato.
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ti racconto Ro: la mia S è arrivata in tempi brevissimi e dopo una manciata di racconti, ma quando è successo ero al supermercato e stavo ascoltando di nascosto le lamentele di una vecchia che aveva smarrito il diario del marito amato e morto, e che trascorreva i suoi giorni cercando quel quadernetto per ogni dove, spostando mobili, muovendosi carponi dalla soffitta ala cantina, rivoltando cassetti e armadi: in quel diario c'era anche la loro vita insieme.
io SONO uno scrittore, non sono uno scrittore perché lo dice typee.
in quel momento ho rimandato il compiacimento per quella S a dopo, perché la cosa importante, in quel preciso attimo, era assorbire quella storia, farla mia, farne narrazione.
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i tuoi racconti – i tuoi, i miei, i nostri, scrivo a te per parlare di ciascuno di noi - non sono meno importanti del tormento di quella vecchia.
se ne fotte, quella vecchia, della M di moglie sul petto.
lo è.
in ogni attimo di quella sua folle ricerca.