Eravamo io, Howard, Jimmy e Bob: tre negri e un bianco, di qua dal vetro. Di là dal vetro erano solo bianchi, che guardavano e ci facevano suonare. Tutti aspettavamo Charlie "Bird" Parker.
Seduto sullo sgabello della batteria rullavo un ritmo veloce e leggero, Jimmy dormiva con la fronte appoggiata sui tasti del pianoforte.
“Sto crepando," disse Howard, mollò la tromba e andò vicino alla finestrella in fondo alla stanza.
Bob si affacciò da dietro al contrabbasso, bussò sul vetro e si sventolò la mano sulla faccia. Di là dal vetro c’erano Ross, il tecnico audio e un tizio con gli occhiali: fumavano. Ross mostrò i palmi delle mani.
"Sono calmo," disse Bob, "ma qua si schiatta."
Sbuffavamo perché era caldo, non perché Charlie era in ritardo di due ore. Si sapeva già da prima come sarebbe andata.
Di là dal vetro era fresco. Di qua solo Howard fumava, lui qualcosa in bocca la doveva tenere: la sigaretta o la tromba.
Jimmy alzò la testa dal pianoforte : "È arrivato?"
"No," gli rispose Bob.
"Chiudi la finestra Howard che entra il caldo," disse Jimmy.
Howard lo guardò e continuò a fumare. Jimmy si rimise a dormire.
Di là dal vetro avevano tutti la camicia a maniche corte. Di qua avevamo la camicia a maniche lunghe. Anche se faceva caldo. Di quei caldi che sudi e puzzi come una scimmia. Avrei voluto strapparmi i peli uno a uno per avere meno caldo.
"Eh Bob, ce l’hai un paio di pinzette che mi strappo i peli?"
"Chiedile a tua sorella le pinzette," disse Bob.
"Non ce l’ho la sorella," gli dissi. Lui tirò su le spalle e allargò le braccia.
"Non ho più neanche un fratello," dissi io. Picchiai tra loro le bacchette della batteria. "One two three four." Suonai qualcosa così, tanto per non pensare. Bob mi venne dietro col contrabbasso.
Howard buttò giù dalla finestra il mozzicone della sigaretta. Sporse la testa, poi la ritirò dentro.
Io e Bob suonavamo.
"Così ci teniamo caldi," dissi, e sghignazzai.
Howard venne verso di noi, prese la tromba e pigiò più volte sui tasti, ma senza soffiare: "Mi prestate venti dollari che devo sistemare la tromba?"
Bob e io smettemmo di suonare.
"Mica ce li ho venti dollari da darti per comprare la tua merda," disse Bob.
"Io neppure, ho già la mia da comprare," dissi.
Di là dal vetro si aprì la porta, entrò Charlie. Il tizio con gli occhiali gli si avvicinò, gli strinse la mano poi l’aiutò a togliersi la giacca. Svegliai Jimmy e ci mettemmo a posto. Charlie venne di qua dal vetro a passi lenti, accompagnato dal tizio, da Ross e dall’odore di whiskey; ci guardò uno per uno con le palpebre aperte a metà.
"Ciao Charlie," disse Bob.
"Oh Frank," disse Charlie.
Bob non glielo disse che lui non si chiamava Frank. Io, Jimmy e Howard salutammo con la mano.
Charlie riuscì a montare il sax e si tirò su le maniche della camicia.
Gliele vidi: le braccia. Erano piene di tane per merda, le mie in confronto erano lisce come il cranio di mio padre. Charlie si appese il sax al collo, sistemò l’imboccatura, la succhiò quattro o cinque volte prima di emettere qualche nota. Incassò la testa tra le spalle e provò un fraseggio dei suoi, poi disse: "Ci sono."
Suonammo il primo pezzo, Charlie grondava sudore il triplo di me. Lui faceva tutto al triplo: il triplo delle note, il triplo delle mogli, il triplo dei buchi. Ventisei anni, ma con la faccia di uno che aveva già finito quel che c’era da fare.
Ross venne a dire qualcosa a Charlie, io sentii solo: "Okay allora?" Charlie si sedette sulla sedia, annuì con la testa a penzoloni.
"Facciamo Lover Man," disse Ross.
Jimmy attaccò col piano. Charlie perse il tempo, non si accorse che toccava a lui. Quando iniziò fece alcune frasi smozzicate per tentare di riprendere il ritmo. Dalla bocca del sax uscì un assolo di suoni aspri, disordinati : uno schifo. Di là dal vetro fecero segno di continuare.
Charlie riuscì a suonare altri due brani prima di addormentarsi sulla sedia. Avevamo aspettato Charlie "Bird" Parker per eseguire un Lover Man in cui si sentiva solo il lamento di un ubriaco. Il tizio con gli occhiali parlò con Ross.
Ross venne di qua e ci disse: "Okay ragazzi per oggi basta, passate a prendere i soldi di sotto."
Andai verso l’uscita con Bob, Howard e Jimmy. A malapena Charlie alzò la testa mentre il tizio cercava di mettergli la giacca.
Howard chiuse la porta, e andammo a prendere i soldi.