Quando il peto patì e poté
salire il tubo, s'arrampicò
verso la faringe
ed eruttò, rutto tutto d'un
t-ratto.
Il prato pigiato dal prete
fu proto e piglio, spogliato
di fiori e fori concavi
mentre il lusso in un lasso
l'anca lussò.
Senza di te, senza un buon
tè, tu senza me mi pigliasti,
ma a mo' di quadrupede
facesti muuu vitellina di latte
quante lotte e cose lette,
quante botte per chi batte
cassa, cossa dici? cacchio
i mici!!
Son tante le cose che si
pensano, poche quelle che
si dicono, il segreto è nel
sagrato quello segato sul
lato destro, districato e desco
sopra i cavi e i cavilli
dell'alta tensione, sotto le
favole frivole dei messeri
in fase, e le fisime dove
le mettiamo?
Forse quella ruga fosse riga
e ragà sapete cosa dirovvi?
Dirovvi che la piega non è
piaga, la fossa non è fasto
solo un po' fissata sul lato
sinistro della carreggiata.
Scoraggiata la gatta nel ghetto
le fu ghiotto il topo, povero
tapino, tutto fu concluso
dopo il Big Bang ci fu il Big Jim
dopo la Genesi le Gonadi
a struffare un pene sopra
pane e formaggio, il foraggio
alle vacche, l'acqua buona alle
bacche.