Sei un bel romanzo, l’ennesimo.
Poco cambia dagli altri, le solite quattro emozioni in croce: ciò che basta per viaggiare di notte tra struggimenti e illusioni.
Sei un bel romanzo, finzione.
Ti scrivo e torno pian piano alla realtà: sulla carta metto a nudo le favolette che mi racconto.
Sei un bel romanzo, ma non troppo.
Sono io piuttosto un’abile intessitrice di trame: conosco a tal punto gli intrecci che mi avvincono, da smarrirmi nella mia stessa tela.
Sei un bel romanzo, sempre lo stesso.
Cambio personaggi e ambienti, ma l’epilogo è sempre quello: esausta e disillusa, siedo ai piedi del letto,
mi prometto di non doverti scrivere mai più.