Ha iniziato a mandarmi messaggi alle 20.30. Alle 9 ha iniziato a telefonare. Il giorno dopo ha telefonato ininterrottamente e così di seguito per gli altri 2 giorni. L'ho incontrato dopo 5 giorni sotto casa, ho fatto finta di non vederlo. Ho fatto finta di non vedere neppure le sue e-mail e i suoi fiori in ufficio. Non ho mai dato spiegazioni, ho sempre fatto finta di non vederlo a feste o ritrovi e non ho mai messo il vestito grigio. È bastato che Marta mi riferisse che la ragazzotta si stava lavando i denti con le dita e sciaquando la bocca, per capire che non ci sbagliavamo a chiamarlo stronzo! L'ho incontrato l'altro giorno, per caso, è diventato vecchio ma non di quei vecchi affascinanti e bellissimi, ma di quei vecchi spenti dentro, che si trascinano. Mi sono detta che l'ho scampata e bene, eravamo di fronte e non ho potuto far finta di non vederlo. Si è avvicinato e mi ha preso la mano fra le sue, sembrava commosso e per un attimo mi è sembrato bello da paura, come era un tempo. Mi ha detto con voce emozionata:"non ho mai capito perché sei sparita, mi ero innamorato di te e ci stavo andando piano. Quella sera te lo avrei detto" . Marta è arrivata all'improvviso dietro di lui. Gli ha dato una pacca sulla spalla, è piccola, bruna e rotonda ma tonica , gli ha sussurrato: "devi ringraziarla perché non ti ha dato fuoco dopo la biondona e il cesso del bar". Lui è diventato paonazzo, fragile. Ha chinato la testa ed è uscito. Io continuo a andare per negozi con Marta ma, stranamente, non entriamo mai in un bar.
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Adriana Giotti ha votato il racconto
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Questo l'ho letto prima di Shopping 1, e devo dire che di progressi ne hai fatti parecchi. Ma perché non scrivi più?Segnala il commento