Nel pomeriggio della grande città una goccia s’infrange sul volto di Valerio, 62 anni, che si passa una mano sulla fronte e guarda in su, chiaramente, ricordandosi ch’è ora di posare le cesoie e fermarsi a riprender fiato, mentre uguale sorte tocca a Tiziana, 34 anni, che tira in avanti la cappottina a coprire il figlio Michele, 5 anni, che potrebbe camminare già un po’ più di così, ma ancora sfrutta il passeggino con rimarchevole malizia, mentre a Riccardo, 48 anni da compiere a febbraio, due gocce ricordano a metà strada l’ombrello dimenticato in ufficio, recuperato solo l’indomani mattina, per non rischiare di trovarsi di nuovo da solo con Erica, anni 39, che in genere resta a mandar mail fino a tardi, e nel frattempo un altro Michele, questo più vecchio, anni 51, si ripara nell’androne propizio di un bel palazzo settecentesco, tirando via dalla strada i cartoni prima che quelli, imbevuti d’acqua, rassomiglino alla casa già un tempo allagata, ed una goccia, e molte altre, cadono in quella buca di Via Garibaldi che il Comune doveva riasfaltare già a settembre, quando Lia, 72 anni, l’ha segnalata dopo che il piccolo, molto piccolo Diego ci è inciampato dentro, e intanto oggi ancora può riempirsi dell’acqua in cui atterra il beige scamosciato dello stivale di Dora, 27 e mezzo, imprecando perché appena acquistato e perchè più che a passeggio in realtà sta correndo da Guido, anni 31, il quadrante dell’orologio centrato in pieno da un’altra goccia, l’ennesima, che definitivamente lo porta a spostarsi davanti all’ingresso del locale, e quel ritardo di quindici minuti ora pesa un po’ più che col Sole e, se vogliamo, mina forse i presupposti di un intero eventuale amore, con tanto di matrimonio e figli, il loro destino ora legato a una goccia, la stessa schiantata sul muso impaurito di Sunny, 3 anni da moltiplicare per sette e un nome che già dice molto: quest’acqua non sa bene cos’è ma sa bene cosa significa: correre, il guinzaglio tirato più forte da Nico, maggiorenne da un mese, pur se lui i suoi bisogni non li ha ancora fatti e allora - Da dove viene? Che succede? - si chiede, intanto che scodinzolando agitato dà una leccata veloce alla pozza, proprio la stessa, ora esondata sotto la spinta archimedea dello stivale, mentre la forse millesima goccia bagna le azalee colorate di Marta, 37 anni da due separata, in quella che lei già considera casa soprattutto nelle serate estive con Marco, Giulio e Cristina, 37 tutti, amici dall’università, a bere e mangiare ma occhio eh, mica dentro, in balcone, e forse allora va bene così, che precipitino pure queste precipitazioni su ogni testa ed ogni strada di questa grande e grossa città, la idratino, la scuriscano, ricordando a ognuno che nessuno sfugge, nemmeno Corrado, 55 anni, e il suo ombrello, 6 giorni appena, poiché per l’ombrello è in fondo sempre questione di tempo - anagrafico - soprattutto se l’hai comprato al mercato, e allora si vada a casa il più in fretta possibile perché, sotto sotto, questo siamo: freddi se non possiamo uscire, bagnati se non abbiamo dove tornare.


Narrativa
Sociologia della pioggia
Fare un bel respiro.
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Commenti degli utenti
Violante ha votato il racconto
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Sempre bello leggerti! Non so mai cosa aspettarmi, ma ne vale sempre la pena.Segnala il commento
Eleonora Vigano ha votato il racconto
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Franco Battaglia ha votato il racconto
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Franco, 62 anni, ti legge e ama il sole, ma quando piove la prende, perché s'annoia ad aprire l'ombrello.Segnala il commento
GAP ha votato il racconto
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Fare un bel respiro e... leggere tutto d'un fiato. Bello.Segnala il commento
PennyBlack ha votato il racconto
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Darot ha votato il racconto
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Luciano Rossi ha votato il racconto
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Frato ha votato il racconto
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Amari ha votato il racconto
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MeAlCubo ha votato il racconto
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Alessandro D. Massa Larsen ha votato il racconto
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Mi è piaciuto molto lo stile, e mi ha preso il tempo upbeat della storia; poi la caratterizzazione è veloce ed efficace. Forse mi sono un po' perso un paio di volte, e mi sarebbe piaciuto poter prendere un respiro visivoSegnala il commento
Eirlys ha votato il racconto
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Bel ritmo e bello stile! Mi ci rivedo anche io, aggiungo il mio personaggio ed è fatta!Segnala il commento
Anonimo ha votato il racconto
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Violeta ha votato il racconto
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Ilarietta ha votato il racconto
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Molto bello. Per un attimo, mi sono sentita con loro, immaginandomi a Roma: Ilaria, 41 anni, si toglie il casco dopo aver parcheggiato il motorino :).Segnala il commento
Federico D. Fellini ha votato il racconto
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MMarianella ha votato il racconto
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Ti avevo un po' perso in questo periodo. Che bella coralità, vado a recuperarti.Segnala il commento
Andrea Trofino ha votato il racconto
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Imago ha votato il racconto
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Franco 58 ha votato il racconto
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Paolo Sbolgi ha votato il racconto
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Gran bel racconto, corale, tante persone, pensieri, azioni, accomunate dalle gocce di pioggia. Buon ritmo, fornito anche dall'età dei personaggiSegnala il commento
Roberta ha votato il racconto
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Barbara ha votato il racconto
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Sonia A. ha votato il racconto
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Clarissa Kirk ha votato il racconto
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Michele Ciavarella ha votato il racconto
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Molto bello, Stef! Originale la scelta del ritmo frenetico, anche se rischi di far perdere il lettore, soprattutto se non molto esperto Segnala il commento
occhineri ha votato il racconto
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Anonimo ha votato il racconto
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Isabella Ross ha votato il racconto
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Ti Maddog ha votato il racconto
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Zoyd Gravity ha votato il racconto
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Anonimo ha votato il racconto
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Tella ha votato il racconto
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Urbano Briganti ha votato il racconto
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fedigloria ha votato il racconto
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Sento l’eco lontana di scritture molto amate: Saramago, Vargas Llosa...Molto bella la sensazione di simultanea umanità, come di carrellata cinematografica. Ti leggo volentieriSegnala il commento
Silvia Lenzini ha votato il racconto
Scrittore
Caro Stefano, che gran piacere è sempre leggerti. Qui lo sguardo vola su tutti, e sotto la minaccia della pioggia. Un solo sguardo d’insieme, un solo respiro, un solo punto. Grande.Segnala il commento