"Il vecchio si addormentò sognando i leoni", arrivata qui Elena chiuse il libro e ne fece scivolare via i granelli di sabbia dalla copertina. La leggera brezza marina le fece salire un piccolo brivido lungo la schiena quantunque il sole stesse facendo il suo solito mestiere.
Elena si voltò verso Marco, mezzo addormentato sulla sediola posta sotto l'ombrellone, e il paragone le scattò irresistibile nel cranio, d'un tratto lo vedeva rugoso di quelle rughe che solo marinai di lungo corso possono sfoggiare e magro di una magrezza ponderabile solo attraverso l'ottica di una visione che andasse al di là del benessere da pancetta molle e corsetta nei fine settimana; lo immaginò muscoloso, certo non come quei body builder della tv, piuttosto come quei muratori che aveva visto al cantiere dietro casa. Un altro brivido la percorse e questa volta la brezza non c'entrò.
Marco aveva sempre avuto una buona tendenza al russamento, tanto che nemmeno gli strattoni notturni riuscivano a farlo smettere, figuriamoci con la ninna nanna delle onde! Il pacchetto di sigarette posato sui peli dell'addome descrisse una capriola e cadde quasi senza rumore nella frescura lì di fianco. Elena sorrise un po', prese la sua settimana enigmistica e sfogliò fino a pagina quarantasei, quella delle soluzioni, cosicché più tardi sarebbe stata preparata al quesito poliziesco che inevitabilmente Marco le avrebbe messo sotto agli occhi, frutto di una commedia stanca che avevano instaurato da qualche mese nelle pause in cui, ancora nudi, cercavano di non lasciare che il tempo li fregasse.
Occhiali da sole, testa verso il cielo col tempismo di chi vuole una abbronzatura uniforme e sguardo perso nei pochi cirri di passaggio, così Elena cercò di ignorare il telefono e la sua vibrazione che si ripetè tre volte. Marco non pervenuto e due, forse tre metri di privacy dalla signora lì vicino. Guardò lo schermo, era Franco che la reclamava ancora con quelle sue parole che, al solito, la fecero sentire un po' vacca e un po' santa, e con quella foto oscena che neppure da Marco avrebbe accettato. Cancellò subito tutta la corrispondenza ricevuta e non più un brivido la percorse, ma un vero e proprio singulto di desiderio. Neanche se avesse avuto una molla sarebbe mai potuta scattare in piedi veloce come fece. All'improvviso, nonostante fosse già piena estate, il mondo intero sembrò inondarsi di un calore nuovo e sconcertante. Per un istante pensò ancora a quei muratori ma smise nel momento in cui le tremarono le gambe.
Svegliò piano Marco, prese la fede dalla borsa e disse che quel rompicoglioni di suo marito la cercava.
Lui sembrò capire, grugnì, fece un cenno con la testa e tornò a sognare l'Africa: il Kilimangiaro non era mai stato così lontano.