Ebbene sì. In questo momento sto cacando. Panciotti, non sono stitico come te. A giudicare dall'ammasso di scritti che hai pubblicato qui dentro, è chiaro che ci tenevi più di me a sto posto. Dunque non mentire a te stesso. Non essere la persona vile che, alla fine di una relazione, dice "tanto mancherò più a te, che tu a me", perché fidati, non è così, e si può leggere. Ci hai investito tanto, su, dai, non piangere che il rudere pieno di ruderi chiude.
Questo posto, tranne che all'inizio, che ripeto ho potuto leggere e vivere a differenza della maggior parte di voi, ha funzionato solo grazie alle coschettine. La cosca di Adriana Giotti, la cosca della comunità di recupero del Fabiani... io credo pure che abbiate fatto un gruppetto su facebook, da boomer quali siete.
È normale, tuttavia, creare coschettine, sguazzare nel proprio acquario, cercare persone simili a te già accomunate dalla passione della scrittura.
Non ve ne faccio una colpa.
Basta che ci sia sincerità intellettuale, e ci si dica che si è scritto per la propria coschettina, e non per un pubblico più ampio.
Se un albero cade e tu non l'hai visto nè udito, è effettivamente caduto?
Ecco la vostra cosìddetta arte.
Dunque voi che avete più di cento scritti, o anche più di dieci, non mentite dicendo che questo posto non vi mancherà.
Perché per lo meno, io lo dico che scrivo mentre caco.
Voi cacate mentre scrivete.
Secondo me c'è un po' di differenza.
Ma ora passiamo al fabiani, che millantava di essersene andato mentre, a questo punto, sotto mentite spoglie, si aggirava per Typee leggendo e magari commentando con altri profili e toni gli scritti degli altri, cercando di portare acqua al proprio mulino.
Ovviamente sono passato sul suo blog, e ci ho trovato i suoi terribili racconti porno, le sue ridicole lezioni, i suoi commenti del cazzo.
E ho scoperto che lui è convinto che si diventava scrittori, qui dentro, solo se si comprava un corso belleville.
Rendetevi conto di quanto l'invidia possa rendere folli e bugiarde le persone.
Oltre a non essere cacato, a proposito, da tre quarti della comunità di recupero( come la chiamava il suo sosia), non veniva cacato dalla redazione, e allora lui si è dato una spiegazione che ha poi tramutato in realtà dei fatti. Ha usato la sua scarsa immaginazione per dare una spiegazione del suo fallimento. E ora eccolo a cancellare commenti che non gli piacciono -imiei- sul suo blog.
Ma tant'è. Lui è convinto che i talenti non esistano.
Anche qui, distorcendo la realtà, nega la storia dell'arte e i suoi protagonisti.
Lui è convinto che narrativa e poesia siano distanti.
Questo implica che lui, della letteratura, non ci ha mai capito nulla!
Solo una domanda: Dante Alighieri cos'ha fatto?
Ovviamente ho preso un Re come esempio, ma posso solo dire che la poesia è una parte integrante della narrativa.
Senza poesia, non vi è vera letteratura.
Infatti tutti i grandi narratori scrivevano anche poesia.
In una poesia ci può essere narrazione, in una narrazione ci può essere poesia.
Ma questo, chi cerca di inscatolare cose perché altrimenti non riesce a fare ordine mentale, come potrà mai capirlo?
Quello che forse, mea culpa, non è passato dai miei due scritti precedenti, era comunque una sorta di augurio a non fare le persone in lutto, e a cogliere l'occasione per iniziare a scrivere di nuovo senza l'appendice web, coi suoi voti e quant'altro.
O intraprendete una carriera da creatori digitali, che consiste nel creare contenuti che possano attirare ben più di venti, trenta persone, oppure ritiratevi nelle vostre stanzette, concentratevi sul romanzo o raccolta di racconti brevi, e fateli leggere solo a chi potrebbe pubblicarvi.
Ma quando verrete pubblicati, se non siete bravi con la comunicazione web o non web, sarete soltanto gli ennesimi scrittoruncoli che chiedono l'elemosina ai loro amici o parenti, e in qualche settimana verrete dimenticati totalmente.
Il mondo è cambiato, signore e signori, e chi non si evolve, muore.
Il mondo è cambiato, e l'editoria è un macellaio. Se ti prende, non è detto che ti allevi fino alla morte, e tutto dipende da te e da come ti adatti al già citato ZEITGEIST.
Ovviamente se si ha la mentalità di un fabiani o di una giotti o di un panciotti, si resterà imprigionati nel sogno di essere notati facendo praticamente poco e un cazzo.
Siate liberi dai sogni, così da poterne vivere almeno uno vero nella vita.
Siate onesti con voi stessi, e chiedetevi: per me la scrittura è un hobby o un lavoro?
Per Fabiani, sicuramente, è una valvola di sfogo da cui cerca di trarre controllo su ciò che non controlla, ovvero la vita in primis, e infine anche la sua testa di minchia.
Per tutte le altre coschette, invece, parrebbe sia un hobby che millanta di essere passione, o talento, o che so io.
Fate un paio di conti con voi stessi, e per favore evitate di inquinare altri lidi con i vostri incubi di plastica.
I mediocri cercano consenso senza crearlo.
Gli artisti creano consenso senza cercarlo.
Alla prossim*.