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ma più non accorre
alcun nome di ragazza
alla sbiadita memoria
né sentiero
o sassi
od i cespugli suoi
coi loro nomi amati.
Qualche vecchio
che mai da lì s’era distolto
tiene da un capo
il filo dei ricordi.
Ma non vi è mano
che afferri l’altro capo
né canto che lo dica.
Nulla più vi succede,
solo il vento.
Il vento che invano si ferisce
nel sibilar tra le finestre rotte.
Questo deve fare la poesia: conoscere tutte le lame che trafiggono il cuore. Le emozioni. Segnala il commento
Bellissima, Luciano. Particolarmente efficace nella parte centrale.Segnala il commento
"Ma non vi è mano che afferri l’altro capo" È un immagine tremenda e bellissimaSegnala il commento
Sempre si scorge nelle tue poesie quella mano da grande poeta che sa addomesticare i versi con tanta facilità e destrezza, tanto onore davveroSegnala il commento
"Il filo dei ricordi" teso a catturar nostalgia e rimpianto, l'amore mai sopito, il canto mite dell'anima assorta nella fatica di vivere. Segnala il commento
bellissima ... stavo pensando proprio al vento Segnala il commento
quel vento che si ferisce tra le finestre rotte...Segnala il commento
Dolci ricordi come ghirlande sbiadiscono il cuore dell'emigrante... Hai reso l'idea in modo meraviglioso dei sentimenti provati da un uomo che si accorge di non appartenere più nemmeno al proprio paese... complimenti!Segnala il commento
