Nel marzo del 2001 i Talebani distrussero i Buddha di Bamyan, due statue in pietra alte 50 metri. Per protestare, dissero, contro l’Occidente che le tutelava, mentre il popolo moriva di fame. Nessuno capì che era un messaggio per le cellule terroristiche dormienti in USA: distruggete le Torri Gemelle, simboli del capitalismo come i Buddha della falsa religione (Lo scontro delle civiltà, S. Huntington, 2004).
Nell’agosto 2017 sono state abbattute le statue di due Generali sudisti. Poi il fenomeno è dilagato. In giugno i casi Colston a Bristol, Montanelli a Milano, Jackson a Washington. Tutti uomini. L’accanimento sui nanetti da giardino era stato un riscaldamento. Perché gli attacchi sono orchestrati dall’internazionale femminista #metoo per scandire i tempi dello sterminio maschile.
Drammatica l’escalation con la pandemia. Per l’OMS (dati aprile 2020) il 75% delle vittime sono uomini. Di un virus diffuso da pipistrelli infettati sfruttando l’abitudine dei chirotteri femmina al sesso orale (PloS One, October, 2009): il Covid-19, creato da un team femminile nel Centro per le malattie infettive di Wuhan diretto da una donna. Shi Zhengli, irreperibile da mesi. È in Estonia, protetta dalla Presidentessa Kaljulaid, che usando un drone ha trasformato la spada della statua della Madre Patria a Kiev nell’asta di una bandiera emblema del prossimo trionfo femminile.
Intanto, la Fondazione di Melinda Gates ha investito 10 milioni di dollari in vaccini efficaci sul 95% delle femmine, ma non sugli uomini, che il virus rende peraltro sterili: lo hanno dimostrato gli urologi della Nanjing Medical University in un paper anticipato dal Thailand Medical News nel febbraio 2020.
La diffusione del Covid, insomma, è stato un test.
Con il prossimo virus prodotto in Estonia ci uccideranno tutti.